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28 marzo 2024

Economia e Finanza

Whirlpool chiude a Napoli, sindacati sul piede di guerra

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Whirlpool chiude a Napoli, sindacati sul piede di guerra

Incontro ad alta tensione quello a Roma tra Whirlpool, Fim, Fiom e Uilm per fare il punto sull’accordo dello scorso ottobre. A scatenare le ire dei sindacati l’annuncio inaspettato della chiusura dello stabilimento di Napoli che profila per i 430 lavoratori un futuro incerto. Immediata la solidarietà del sito di Varese che ha annunciato lo sciopero spontaneo per solidarietà. I sindacati criticano duramente il gruppo, ricordando come l’accordo dello scorso anno prevedesse la garanzia di investimenti mirati per tutti i siti Whirlpool per tre anni fino al 2021, e sono sul piede di guerra. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha convocato il tavolo di crisi il 4 giugno prossimo.

All’incontro convocato per quella data "diamo per scontato che il Governo chieda a Whirlpool di rispettare l’accordo sottoscritto il 25 ottobre 2018 in sede istituzionale, non solo per elementari esigenze di tutela dei lavoratori, ma anche perché di quell’accordo fu sottoscrittore anche lo stesso Ministro" sottolineano Fim, Fiom e Uilm in una nota congiunta. "Subito dopo l’annuncio da parte di Whirlpool della decisione di chiudere Napoli, una delegazione sindacale si è recata al Mise, per chiarire la gravità della situazione e ottenere la convocazione del tavolo. Assemblee e scioperi sono stati indetti in tutti gli stabilimenti del gruppo. Qualsiasi ipotesi di modifica del piano e di chiusura di stabilimenti è per noi inaccettabile", concludono Fim, Fiom e Uilm. Anche l’Ugl Metalmeccanici, riferisce in una nota il segretario generale Antonio Spera, "unitariamente alle altre sigle sindacali proclama lo stato di agitazione dei lavoratori in tutti gli stabilimenti del Gruppo".

"Napoli tradita da Whirlpool" è l'accusa della Fiom-Cgil in una nota. "Noi non ci stiamo ai licenziamenti per delocalizzazione, dal momento che, tra l'altro, l'azienda usufruisce di tutto il sostegno possibile attraverso gli ammortizzatori sociali per la riorganizzazione dopo l’acquisizione di Indesit. Ora basta!", scandisce Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil. L’annuncio di Whirlpool "una cosa gravissima", "una scelta inaccettabile" commenta il leader Cgil, Maurizio Landini. "Serve risposta immediata, Napoli e il Mezzogiorno - sottolinea - hanno già pagato abbastanza ed è necessario che governo intervenga per far cambiare idea alla multinazionale e far rispettare gli accordi".

 



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