Zaia attaccato da più parti: "Ha detto tutto e il contrario di tutto, le sue conferenze macchina di propaganda"
Le accuse arrivano da Pd e +Europa
L’accusa è la stessa, ma arriva da più parti: i messaggi di Zaia sarebbero contraddittori, e il Governatore userebbe le conferenze stampa come macchina di propaganda.
E così, proprio nel giorno in cui nella “Governance Poll” pubblicata da Il Sole 24 Ore il Governatore figura ancora al primo posto, con venti punti percentuali in più a 5 anni dalle ultime elezioni, arrivano gli attacchi del Pd e di +Europa.
“Dopo aver allarmato il Veneto come fosse tornata la pandemia, aver cambiato idea nell’arco di una notte e aver ridotto quanto accaduto con l’imprenditore vicentino alla storiella di una compagnia di sconsiderati, Zaia cerca un equilibrio sempre più difficile. Ha passato tre mesi a dire tutto e il contrario di tutto, chiedere aperture e minacciar chiusure, ma ora il giochino pare non funzionare più”, sostengono in una nota congiunta Giorgio Pasetto, di +Europa Verona, e Anna Lisa Nalin, portavoce di +Europa Veneto.
“Chiede al governo di fornirgli gli strumenti normativi per trattamenti sanitari obbligatori, quando fino a ieri rivendicava una sua capacità di fare da solo – continuano -. Annuncia controlli severi sugli italiani in rientro dall'estero, quando le località turistiche si riempiono di cittadini stranieri”.
Più o meno dello stesso avviso è anche Graziano Azzalin, consigliere regionale del Partito Democratico: “L’astinenza da dirette Facebook è durata davvero poco, Zaia ha ripreso imperterrito con la macchina propagandistica mascherata da lotta al coronavirus. Se a luglio ci sono stati appena 28 casi, un’inezia, tutte parole sue, perché continuare con questo bombardamento mediatico? È evidente che andrà avanti così fino alle elezioni, in barba alla par condicio. Tutto questo in una continua altalena di prese di posizioni e di cambi di direzione che generano insicurezza nei cittadini”.
Le elezioni intanto si avvicinano, e si pone il tema della par condicio. Tema su cui Azzalin è pronto a dar battaglia. “Dal momento in cui verranno convocati i comizi elettorali - dichiara - questo gioco non potrà proseguire oltre: in tal caso non esiterò a far intervenire le autorità competenti per l’informazione”.
Anche Pasetto e Nalin accusano Zaia di “usare il rischio Covid come strumento di campagna elettorale”, tirando in ballo “l’uso continuo dei media per mantenere una visibilità ininterrotta e sovrastante sino alle elezioni”.