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29 marzo 2024

Treviso

Zero Branco, danneggiato il tetto dell'ex Mestrinaro: "Lì stipate tonnellate di rifiuti pericolosi”

La denuncia del consigliere regionale Zanoni: "Il sito va bonificato"

| Isabella Loschi |

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Mestrinaro

ZERO BRANCO - “Il tetto del capannone dell’ex Mestrinaro Sta a Zero Branco ha subito pesanti danni ed in parte ha ceduto a causa delle sollecitazioni dei carichi dei rifiuti stoccati. La pioggia, bagnando i rifiuti giacenti, sta creando percolato, potenzialmente in grado di permeare i terreni sottostanti e contaminare la falda acquifera”.

La denuncia attiva dal consigliere regionale del Pd, Andrea Zanoni che ha presentato un’interrogazione. Al centro la vicenda riguardante la Mestrinaro Spa, azienda che si occupava del trattamento di rifiuti speciali e riceveva, nei propri stabilimenti di Zero Branco materiale di scarto edile e fanghi conferiti dalle imprese del territorio e anche da fuori regione. “A seguito di quelle vicende giudiziarie e amministrative, gli oltre 6000 mq di questo impianto sono diventati un grave problema ecologico per Zero Branco. All’interno di un capannone, infatti, sono ancora stipate molte tonnellate di rifiuti pericolosi”.
“Purtroppo - continua Zanoni in una nota - anche questo è un sito con montagne di rifiuti di una società fallita non pervenuto nella lista dei siti da bonificare prodotta dall’assessore regionale all’Ambiente, Bottacin. Sono molto preoccupato, assieme ai cittadini di Zero Branco, per la concreta possibilità di contaminazione delle falde acquifere. Da anni presento un emendamento al bilancio per far fare una campagna di monitoraggi e analisi all'Arpav di rifiuti, suolo e falda acquifera che però mi viene bocciato”.


L’esponente dem ricorda che “il Comune di Zero Branco non è servito da un acquedotto pubblico, perciò i suoi cittadini attingono l’acqua potabile, tramite pozzi, dalla falda acquifera” e che “la zona è ad alta vocazione agricola, con prodotti pregiati come il radicchio rosso tardivo Igp e l'asparago bianco che sono vitali per l’economia locale e vanno tutelate e protette”.

Sul sito di Zero Branco l'assessore regionale Bottacinrelativamente alal mancata iscrizione nella lista dei siti da bonificare ha spiegato: “Per il capannone della ex-Mestrinaro a Zero Branco, la normativa statale non consente l'iscrizione nell'elenco dei siti orfani fintanto che non viene dimostrata la presenza nell’area di fenomeni di contaminazione del suolo o delle acque sotterranee che siano direttamente riconducibili alla presenza dei materiali stoccati nel capannone e non viene concluso il successivo procedimento di individuazione del soggetto responsabile da parte della Provincia".

"L'elenco dei siti riportati nel Piano regionale - speiga- è il risultato di un processo di consultazione degli Enti che ha coinvolge Arpav, Province e Comuni e deve necessariamente tenere conto dei requisiti ben precisi che tali siti devono avere per rientrare nell'elenco. L'elenco non è chiuso e definitivo ma dinamico, così come anche ben precisato nel testo del Piano bonifiche, per cui qualsiasi comunicazione proveniente da un Comune della Regione supportata da documentazione idonea a fornire le necessarie evidenze di contaminazione e di impossibilità ad individuare il soggetto responsabile comporta di fatto un’integrazione dell'elenco regionale dei siti. Dato che il consigliere regionale ha avuto modo di vedere il Piano in Seconda Commissione consiliare prima della sua approvazione non si capisce per quale motivo non abbia segnalato in quella sede la mancanza del sito di Zero Branco dall'elenco regionale".

 

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