Ceron, una lunga storia di allevatori

Dai maiali alle capre, carni e formaggi genuini

| Sara Armellin |

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FALZE' DI TREVIGNANO - Un’azienda agricola con le radici solide e i rami ben tesi verso il futuro: questa è l’impressione che si ha entrando nel cortile dei Ceron, che in quel di Trevignano portano avanti da tre generazioni un’intensa attività di allevamento suini. Ma non solo! Già dal piazzale in ghiaia, ci si accorge della ventata di freschezza che rende dinamica e moderna questa realtà agricola: svettano infatti due campi di girasoli, dove i clienti possono entrare e raccogliere i bellissimi fiori.

Quelli che restano - qui da buoni amanti dei maiali, "non si butta via niente" - diventano cibo per le 400 scrofe che anno dopo anno alimentano il ciclo chiuso di allevamento dell’azienda agricola dei fratelli Guido, Girolamo e Giancarlo. Il tutto integrato dal foraggio prodotto internamente nei 100 ettari di campi tra orzo, mais e frumento. L’attività agricola iniziò con i nonni Tarcisio e Imelda, recentemente scomparsi ma sempre presenti nei racconti dei figli, ben 7, e dei nipoti.

E’ proprio nella casa natale dei nonni che oggi la terza generazione, rappresentata per il momento dai primi nipoti in età lavorativa – Nicole, classe 1997 e Giacomo, classe 1998 – porta avanti con il supporto di genitori e zii, il punto vendita aziendale aperto nel 2018, dove si possono acquistare carni suine e tutte le delizie che con esse si possono ottenere: insaccati, porchetta, lardo, prosciutti. Il tutto preparato nell’efficientissimo laboratorio nel retrobottega, dove ora vengono anche prodotti formaggi ricavati dal latte delle 200 capre che sono state introdotte in azienda dal 2020.

Il banco offre così una selezione di prodotti agricoli ancor più gustosa e genuina: su richiesta, è possibile prenotare anche il prezioso latte di capra da consumo fresco. I clienti, che arrivano non solo dal circondario, sanno che possono contare su una filiera cortissima e controllata da una affiatata ed efficiente squadra di lavoro, dove i maiali sono alimentati con ciò che viene coltivato nei campi e diventano succulente carni, nonché richiestissime porchette grazie alla passione e all’esperienza di zio Giancarlo, famoso nel circondario per essere il re delle tipiche preparazioni suine tanto ricercate nei momenti di convivialità.

Perché oltre a ingente energia nel lavoro, dai Ceron c’è anche voglia di relazioni con il territorio: oltre alla suddetta attività di autoraccolta dei girasoli, che in tarda estate anima il piazzale di famiglie e appassionati, celebre è la manifestazione “Porcacapra” che porta in azienda centinaia di ciclisti che, percorsi diversi kilometri tra i campi con le due ruote, si ristorano con uno spiedo gigante.

Nonché la festa dell’8 dicembre, che i Ceron organizzano in memoria di nonna Imelda e della sua profonda devozione alla Madonna: durante i giorni intorno all’Immacolata, in azienda si svolge una vera e propria sagra, dove i suini vengono celebrati nelle preparazioni della tradizione secondo il famoso detto “non si butta via niente”. Sotto lo sguardo benevolo dei nonni che, ritratti in un acquerello in punto vendita, osservano con infinito amore come stanno crescendo rigogliosi i rami dell’albero di cui loro sono le salde e profonde radici.

 



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Sara Armellin

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