Oasi dei Frati: benvenuti nell’oliveto segreto del Montello

Dalla passione di un padre, all'impegno di Laura e Lorenzo

| Sara Armellin |

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NERVESA DELLA BATTAGLIA - Il “col delle zotte” è uno dei pochi punti del Montello da dove si può godere di un 360 gradi: nelle giornate limpide, lo sguardo spazia fino al golfo di Trieste e al campanile di San Marco, abbracciati dalla corona delle Prealpi trevigiane e delle cime dolomitiche che fanno capolino in seconda fila. Non c’è da stupirsi quindi se il signor Dino De Nardi, imprenditore vitivinicolo della pianura trevigiana, negli anni cinquanta pensò di costruire proprio qui la sua seconda casa, come era in voga in quell’epoca, per accogliere amici e clienti nei fine settimana e nei periodi di villeggiatura.

Del resto il Montello è pieno di questi bucolici buen retiro, che hanno caratterizzato un’epoca in cui non serviva cercare l’esotico per sentirsi in vacanza. Non solo casa per cene e pic nic, ma anche 9 ettari tra bosco e prato, che il sig. Dino pian piano cominciò a domare, forte anche della sua esperienza di viticoltore: estirpati i poco autoctoni pinio marittimi, impiantò un piccolo vigneto di Glera nel versante a ovest e una ventina di olivi sulla collina intorno alla piscina, scelta dettata più da canoni estetici che agronomici. Ma stagione dopo stagioni si rese conto che gli olivi sul Montello ci stanno proprio bene: infatti già dal primo anno cominciarono a dare abbondanti frutti tanto è che il sig. Dino, su consiglio di amici e dipendenti agronomi, provò a spremere quasi per gioco le olive.

Tutto ciò, messo in mano ad una famiglia di imprenditori agricoli nel nordest, è l’inizio di ciò che è diventato oggi un rigoglioso oliveto con 1500 piante, di una tale bellezza e armonia che pare quasi un luogo di meditazione: una vera oasi, dove la figlia Laura e il compagno Lorenzo continuano a rifugiarsi e a cercare pace, in ricordo di Dino, mancato ai suoi cari nel 2016. La produzione di olio è infatti per i De Nardi un omaggio alla memoria del fondatore dell’Oasi dei Frati: il core business aziendale resta la produzione di uva in pianura. Qui si coltiva e si spreme solamente per amore, accettando l’alternanza delle annate e i sacrifici – spesso economici - che l’olivicoltura comporta.

La produzione è infatti dedicata ad amici, qualche ristorante e a chi abbia la curiosità di recarsi direttamente a Nervesa per acquistarlo. L’olio extravergine viene spremuto rigorosamente a freddo in un frantoio locale, dalle olive raccolte dalle cultivar Leccino, Frantoio, Pendolino, Maurino e Moraiolo presenti nelle colline. Un olio che Laura e Lorenzo descrivono come leggermente amaro e piccante, ma allo stesso tempo delicato e gradevole al palato, con note vegetali e fruttate. Solo bottiglie di vetro, curatissime nell’etichetta, così come il prosecco Asolo Superiore DOCG Brut che si fanno produrre con le uve raccolte a mano nella collina a ovest.

Una passione che sa di rispetto della tradizione e di riscoperta della vocazione di un territorio: del resto è noto come nella vicinissima abbazia di S. Eustachio i monaci coltivassero olivi e producessero olio. Quando i presupposti di una coltivazione sono più affettivi che economici, è chiaro che qualsiasi scelta, in campo e in frantoio, viene operata nel rispetto della massima qualità, mai a discapito del prodotto: ecco perché l’olio e il vino prodotti da Laura e Lorenzo si caratterizzano per un’altissima qualità, con quantità molto altalenanti a seconda delle annate.

Vi suggeriamo quindi una telefonata per prenotarvi la vostra bottiglia: la vista dal portico della casa De Nardi, la bellezza del luogo e la bontà dell’olio varranno indubbiamente la gita a Nervesa. Vi accoglieranno il sorriso di Laura, l’energia di Lorenzo e i vent’anni di Gianmarco, la nuova generazione dei De Nardi, già pronto a dare una mano per portare avanti questa grande passione di famiglia.

 



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Sara Armellin

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