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23 dicembre 2024

Cronaca

Green pass in Italia validità per 9 mesi e terza dose ora

Dose 'booster' anticipata al 22 novembre per gli over 40. Durata del certificato verde nel mirino del prossimo Cdm

| Irene Zorzenoni |

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| Irene Zorzenoni |

Green pass Italia

ITALIA- Validità del Green pass Italia che passerebbe da 12 a 9 mesi e somministrazione della terza dose di vaccino anti covid agli over 40 da iniziare subito. E ancora: la dose 'booster' potrebbe a breve diventare obbligatoria per il personale sanitario. Contro l'impennata dei contagi da coronavirus, e mentre le regioni spingono per un 'doppio binario' sui no vax , il governo prepara il suo piano per contrastare nuove infezioni nel tentativo di evitare - contrariamente a diversi Paesi europei - anche nuovi lockdown. Se sulla terza dose per chi ha superato i 40 anni l'annuncio è arrivato nella tarda serata di ieri, il Consiglio dei ministri si starebbe invece preparando già dalla prossima settimana ad adottare le nuove regole per la certificazione verde, anticipandone di ben tre mesi la scadenza dopo l'ultima somministrazione.

 

GREEN PASS ITALIA, DURATA NEL MIRINO DEL CDM

 

Una 'sforbiciata' della durata del Green pass da 12 a 9 mesi e obbligo a sottoporsi alla terza dose per il personale sanitario. Per ora, l'unica certezza, è che il governo adotterà queste due misure per contrastare l'aumento dei contagi - accelerando sulle vaccinazioni - in un Consiglio dei ministri che si terrà la prossima settimana.

 

Ieri il tema, assicurano fonti di governo, non è stato trattato nel Cdm che ha adottato il decreto attuativo sull'assegno unico per i figli, ma la prossima settimana il dossier arriverà sul tavolo del Consiglio dei ministri. Non è ancora deciso se accompagnato da altre misure anti-Covid, come chiesto dal fronte dei governatori con alcune regioni in pressing per un Green pass 'rafforzato' contro i no vax.

 

TERZA DOSE OVER 40 E OBBLIGO PER SANITARI

 

Terza dose di vaccino agli over 40, somministrazioni al via già dal 22 novembre in Italia. E' di ieri sera l'annuncio del commissario straordinario all'emergenza Coronavirus, Francesco Paolo Figliuolo, in una circolare inviata alle Regioni e alle Province Autonome. Le regioni potranno quindi anticipare il vaccino Covid per chi rientra nella fascia dai 40 ai 59 anni, si legge, "purché siano trascorsi almeno sei mesi dal completamento del ciclo primario di vaccinazione''.

 

La disposizione è stata adottata da ieri per la terza dose del vaccino Covid, si legge nella circolare, ''alla luce dell'evoluzione del quadro epidemiologico delle ultime settimane con il progressivo incremento dell’incidenza settimanale di nuovi casi e la crescita dei contagi, considerato che le attuali evidenze mostrano dopo circa sei mesi dalla vaccinazione un iniziale decadimento del livello di efficacia dei vaccini nei confronti delle forme sintomatiche, pur mantenendo una elevata capacità protettiva nei confronti delle forme severe di malattia, tenuto conto dell’attuale ampia disponibilità di vaccini e dell’elevata capacità di somministrazione dei punti vaccinali attualmente operativi, sentito il Ministero della Salute, ferme restando le priorità stabilite''.

 

La decisione, conclude la circolare, è stata presa per "accelerare la campagna di somministrazione dei richiami per mantenere un'elevata protezione individuale'' nelle persone già vaccinate con il ciclo primario e ''ridurre il più possibile la trasmissione di Sars-Cov2 nella popolazione''.

 

"La curva del contagio sale nel nostro Paese e, ancora di più, nei Paesi europei vicini all'Italia", ha commentato il ministro della Salute Roberto Speranza. "Il vaccino è lo strumento principale per ridurre la diffusione del virus e le forme gravi di malattia. E' giusto, quindi, anticipare al 22 novembre la campagna per i richiami vaccinali per la fascia d'età 40-59 anni".

 

Sulla dose 'booster', "il ministro della Salute Speranza ci ha preannunciato che sta preparando un provvedimento per l'obbligo della terza dose per i sanitari, che presumo dovrebbe partire dal primo dicembre". Così all'Adnkronos Salute il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, aveva anticipato la notizia. "Il nostro parere è stato che la vaccinazione è lo strumento che ci ha fatto ridurre i contagi - aggiunge Anelli - e quindi non possiamo che essere d'accordo".

 

DI MAIO: "NÉ LOCKDOWN PER NO VAX NÉ OBBLIGO VACCINALE"

 

"Noi abbiamo fatto per primi alcune cose" per contrastare la pandemia "perché siamo stati i primi a entrarci, siamo stati apripista in Occidente in questa tragedia. Abbiamo stabilito l'obbligo di Green pass sui posti di lavoro perché abbiamo ascoltato la comunità scientifica. Il lockdown per i non vaccinati, come stanno facendo in Austria, non lo stiamo considerando, oggi non è oggetto di discussione," perché "in Italia abbiamo l'86% di vaccinati, in Austria il 65%". E anche l'obbligo vaccinale "non lo stiamo assolutamente vagliando perché la vaccinazione sta andando avanti, ora bisogna accelerare sulla terza dose". Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, presentando ieri sera il suo libro 'Un amore chiamato politica', al Fla Festival di Pescara.

 


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