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23 dicembre 2024

Vittorio Veneto

MIRKO E’ SEMPRE STATO UN BRAVO RAGAZZO

La cugina del ragazzo implicato nell’omicidio di Conegliano lo difende: Ero con lui poche ore prima

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MIRKO E’ SEMPRE STATO UN BRAVO RAGAZZO

FREGONA - "Ciao Emanuela, sono la cugina di Mirko Della Giustina. Credo che questo nome ti possa dire qualcosa, dato che è implicato nel caso dell'omicidio di Conegliano.”

La ragazza, giovanissima, esordisce così. Mi contatta poche ore dopo il clamore che l’omicidio di Conegliano ha avuto perché non si dà pace. Poche ore prima del delitto, lei era con Mirko. Ha passato con lui delle ore tranquille, spensierate. E non può credere che il ragazzo che conosce da bambino abbia al collo un macigno di colpevolezza.

“Da quando ho appreso la notizia – dice la ragazza - non mi do pace. Io lo so che Mirko è una brava persona: siamo cresciuti insieme e me ne sarei accorta se ci fosse stato qualcosa che non andava. Mirko e io ci siamo visti l'ultima volta mercoledì sera; ci siamo fatti un giro per il paese, e abbiamo parlato un po'. Se quello che è accaduto poche ore dopo fosse stata una cosa premeditata o se lui avesse avuto la consapevolezza di quello che sarebbe successo non credo che sarebbe stato così tranquillo, solare e vivace. Invece Mirko era quello di sempre.

Mi dispiace da morire per lui e per tutte le persone che gli vogliono bene e che, come me, sono convinte che sia solo una vittima del suo essere troppo buono...Chissà cosa gli ha raccontato quell'Ivan Marin, per lasciargli orologi, anelli o quell’altra refurtiva da piazzare. Chissà che gli ha detto…”

 

Sono passate ore e fiumi di parole e confessioni, setacciate dagli inquirenti. Mirko, il “bravo ragazzo di Fregona” è al centro delle chiacchiere del paese. Dei dubbi, delle perplessità. Delle espressioni incredule. E delle incertezze che accompagnano il giudizio sulla responsabilità di una persona prima che questa sia o no giudicata colpevole di fronte alla legge.

“Scusami lo sfogo – dice la cugina di Mirko -. Io vorrei solo, se fosse possibile, che la gente fosse invitata ad aspettare un verdetto prima di giudicare. E’ stato un colpo al cuore vedere la foto di mio cugino (che non sembra nemmeno lui) assieme a quegli assassini e leggere certi commenti… ".

La verità su quello che è avvenuto è al vaglio degli investigatori. Ma è certo che le responsabilità possono essere diverse. E che i giudizi dati a priori, i pregiudizi appunto, spesso sono forieri di indicazioni che non portano a nulla.

Emanuela Da Ros

 


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