Il Movimento 5 Stelle critica la proposta del ministro Crosetto per l'acquisto di Eurofighter Typhoon, mentre il governo si impegna ad aumentare la spesa militare al 2% del PIL**

In un clima di crescente tensione internazionale, il Ministero della Difesa italiano sta valutando un significativo potenziamento delle forze aeree nazionali. Secondo quanto denunciato dal Movimento 5 Stelle, il ministro Guido Crosetto avrebbe proposto l'acquisto di 24 caccia Eurofighter Typhoon, per un costo complessivo di 7,5 miliardi di euro.

La notizia ha immediatamente scatenato un acceso dibattito politico. I pentastellati hanno definito la spesa "esorbitante", sottolineando come tale investimento arrivi in un momento di particolare difficoltà economica per molti cittadini italiani. Il M5S ha espresso preoccupazione per quella che viene percepita come una "corsa al riarmo", in un contesto geopolitico già teso.

Parallelamente, la Premier Giorgia Meloni ha ribadito l'impegno dell'Italia ad aumentare la spesa militare fino al 2% del PIL, in linea con gli accordi NATO. Durante il recente vertice dell'Alleanza a Washington, Meloni ha dichiarato: "L'Italia terrà fede ai suoi impegni riguardo al 2% del PIL da dedicare alle spese per la difesa, ma lo farà compatibilmente con la situazione economica e le nostre possibilità".

Tuttavia, le stime più recenti della NATO indicano che nel 2024 l'Italia sarà ancora tra gli otto Paesi membri che non raggiungeranno l'obiettivo del 2%. Il ministro Crosetto ha annunciato che chiederà alla nuova Commissione Europea di escludere gli investimenti per la difesa dal Patto di Stabilità, al fine di facilitare il raggiungimento di questo obiettivo.

Gli Eurofighter Typhoon sono caccia multiruolo di quarta generazione, prodotti da un consorzio europeo che include Italia, Regno Unito, Germania e Spagna. Questi velivoli sono noti per le loro avanzate capacità di combattimento aereo e di attacco al suolo, rappresentando uno dei pilastri della difesa aerea in Europa.

L'opposizione, guidata dal M5S, chiede maggiore trasparenza sul processo decisionale e un dibattito pubblico più ampio sulle priorità di spesa del governo. Si prevede che nei prossimi giorni la questione sarà oggetto di discussione in Parlamento, dove il ministro Crosetto potrebbe essere chiamato a fornire chiarimenti sulla proposta di acquisto e sul piano complessivo per raggiungere l'obiettivo di spesa NATO.

Mentre il dibattito si intensifica, esperti di difesa e analisti politici si interrogano sul delicato equilibrio tra le esigenze di sicurezza nazionale e la gestione responsabile delle risorse pubbliche in un periodo di incertezza economica. La decisione finale sull'acquisto dei caccia e l'aumento della spesa militare potrebbe avere importanti implicazioni non solo per la capacità difensiva dell'Italia, ma anche per le relazioni internazionali e l'industria aerospaziale europea.

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