“Stop alle grandi opere inutili”il grido di Rifondazione Comunista a Treviso
Sotto accusa il polo logistico a Casale sul Sile, l’inceneritore di Fusina e la Pedemontana
| Gloria Girardini |
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TREVISO - “Stop alle grandi opere inutili” questo il grido dei partecipanti al flash mob organizzato da Rifondazione Comunista oggi pomeriggio a Treviso. Sono stati circa una trentina i partecipanti all’iniziativa, presenti: Italia Nostra, il WWF con Loris Donazzon, il comitato No Pedemontanano e i No Tav Padova Brescia. Si è tenuto in piazza Indipendenza uno dei primi raduni in programma in tutto il Veneto, la prima regione in Italia per il consumo del suolo.
“Il coronavirus ha mostrato come il modello che governa oggi l’economia sia del tutto errato”ha dichiarato il segretario regionale di Rifondazione Comunista Paolo Benvegnù-si insiste su grandi opere, grandi eventi e devastazioni del territorio favorendo gli interessi di pochi privati”. Sotto accusa nella Marca il possibile polo logistico da 500 mila mq a Casale sul Sile, l’inceneritore di Fusina e la Pedemontana. Non sono state risparmiate parole di biasimo per le olimpiadi invernali di Cortina in programma per il 2026. “Noi siamo assolutamente contrari alle olimpiadi. Se Milano e Cortina hanno vinto la cosidetta gara è per il fatto che gli altri non hanno partecipato, quasi tutti si sono ritirati tranne Stoccolma-ha proseguito Benvegnù-un dato storico dice che le olimpiadi invernali hanno due effetti negativi. Il primo riguarda l’ambiente, mentre il secondo mostra come i costi non vengono mai recuperati. Soldi pubblici buttati via senza investirli nel trasporto, nelle bonifiche dei siti inquinati, nella sanità e nella scuola che troppo spesso vengono dimenticate”