VOLPAGO DEL MONTELLO - Etero, lesbo, bisex, trans M to F, qualsiasi donna può accedere liberamente al Velvet Lust Club Treviso, nuovo locale notturno aperto in questi giorni in via Lavaio a Volpago del Montello ma per gli uomini l'ingresso è vietato. Un grande evento per l’universo femminile che finalmente può trovare uno spazio dove sentirsi a proprio agio a prescindere dall’orientamento sessuale o dalle proprie sensibilità. Una scelta coraggiosa quella dell’ideatore del progetto e gestore del club Andrea Emilio, 25enne di Montebelluna, che per ragioni professionali e di studio si è avvicinato al mondo Queer e all’universo Lgbtqi+ decidendo di dare il suo contributo concreto contro i preconcetti.

Un’iniziativa che, se intrapresa in un contesto urbano più rilevante forse sarebbe passata inosservata ma nella “campagnola” Volpago, anzi per essere precisi nella frazione di Selva del Montello, pur se partita in sordina è sulla bocca di tutti in paese, così come nelle comunità del circondario. Sabato c’è stata l’inaugurazione in grande stile con lo spettacolo delle Crazy Cat Burlesque e il successo riscosso promette bene. “Sentiti finalmente libera”: si legge nella pagina social del locale che elenca le proposte per le sue clienti. Musica, lounge bar, sicurezza e privacy, riservatezza, spettacoli ed eventi, libertà di espressione e di essere pienamente donna, sala privé, dark room, disco e dj set oltre a un corner shop di lingerie e articoli intimi.

È palese che inibizioni o timori restano fuori dalla porta, con i maschi che qui non possono mettere piede. Ma al Velvet Lust Club Treviso ci si può anche tesserare perché di fatto è un locale ad accesso limitato, selezionato ed esclusivo. Insomma, che si sia etero, lesbo, trans, bisex appartenendo o meno al mondo Lgbtqi+ o a quello Queer qui una donna può entrare a divertirsi, trovando serate a tema in base ai propri interessi e gusti, senza certo dover fare i conti con il timore di essere giudicata o di ricevere attenzioni non gradite come sovente capita a molte nei locali convenzionali dove i “maschietti” la fanno da padroni. Ovviamente con buona pace dei bacchettoni che guardano a questo club, in realtà uno dei pochi in Italia, con sospetto e disappunto: riservino il medesimo sdegno per i tanti locali (talvolta ambigui) riservati ai soli uomini.

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