Attacco Iran, Israele all'Onu: "Va fermato". Teheran: "E' stata autodifesa, non vogliamo escalation"
Erdan, rappresentante di Israele, durante il suo intervento all'Onu: ''Il regime islamico di oggi non è diverso dal terzo reich"
TEHERAN (IRAN) - ''Il regime islamico di oggi non è diverso dal terzo reich e l'Ayatollah non è diverso da Adolf Hitler''. Così Gilad Erdan, rappresentante di Israele, durante il suo intervento nella riunione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. ''Dobbiamo condannare con fermezza l'Iran, e infliggergli delle sanzioni: va fermato ora non per il bene di Israele, non per quello della Regione ma per il mondo intero'', ha detto ancora sottolineando che ''il mondo deve schierarsi contro l''Iran, dobbiamo batterci e la sola opzione possibile è utilizzare tutti i mezzi che abbiamo perché paghino per questi crimini e reati orribili il giusto prezzo''. ''L'Iran viola da anni la Carta dell'Onu è il primo sponsor del terrorismo e oggi ha gettato la maschera'', ha concluso.
'Israele deve rispondere delle sue azioni, dei crimini e delle atrocità commesse. Il Consiglio di sicurezza deve agire tempestivamente. Qui non c'e nessuna guerra per procura e noi non vogliamo un'escalation del conflitto", ha detto dal canto suo Amir-Saeid Iravani, rappresentante dell'Iran durante il suo intervento nella riunione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. ''Si è trattato di autodifesa come sancito della carta dell'Onu e riconosciuto anche dal diritto internazionale'', ha poi sottolineato.. ''Questa azione è stata necessaria, moderata, proporzionale, con soli bersagli militari e portata avanti attentamente per minimizzare il potenziale di escalation e per evitare di nuocere ai civili''.
''E stato trascurato e ignorato il nostro diritto di rispondere alle violazioni al principio di base dello stato di diritto, ovvero l'inviolabilità della rappresentanza diplomatica e dell'integrità delle sedi diplomatiche cosa questache e stata violata chiaramente'', ha quindi affermato Amir-Saeid Iravani, riferendosi all'attacco subito dal consolato Iraniano a Damasco. ''Abbiamo chiesto di prendere misure e adottare provvedimenti per condannare anche tutto questo da parte della comunità internazionale - ha sottolineato - abbiamo fatto appello al Consiglio di sicurezza, abbiamo chiesto di denunciare fortemente queste azioni assolutamente disumane, abbiamo chiesto di consegnare alla giustizia gli artefici di crimini e reati nei confronti delle sedi diplomatiche e questo dovrebbe valere nei confronti di tutte gli stati. Ma il tentativo è fallito: il Consiglio di sicurezza non ha agito nel mantenere la sicurezza e la pace, non ha fatto nulla. E questo è un atto deplorevole. In queste circostanze l'Iran non aveva nessuna alternativa all'esercizio della legittima difesa in conformità al diritto internazionale''.
La posizione degli Usa
"Netanyahu sa bene che il presidente Biden non cerca un conflitto con l'Iran, che il presidente non vuole che le tensioni salgano ulteriormente e che il presidente sta facendo di tutto, e lo sta facendo dal 7 ottobre, per evitare che questa divenga una guerra regionale più ampia", ha confermato il portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca John Kirby in un'intervista, con Fox News. Di fronte alla domanda diretta se l'amministrazione Biden stia consigliando ai vertici israeliani di evitare una ritorsione, Kirby però è rimasto vago: "Credo che dipenderà dagli israeliani decidere quale sarà il prossimo passo".
Biden ha parlato al telefono con il premier israeliano dopo l'attacco, precisando che gli Usa non sosterrebbero un eventuale attacco di Israele contro l'Iran.
G7: "Evitare ulteriore escalation"
Dal canto loro i leader G7 hanno adottato una dichiarazione congiunta che condanna fermamente il lancio di droni e missili dall’Iran, ribadendo pieno sostegno alla sicurezza di Israele. "I G7 hanno sottolineato l’esigenza di evitare un’ulteriore escalation, invitando le parti ad astenersi da azioni volte ad acuire la tensione nella Regione. A tale scopo, i G7 hanno rivolto un appello per porre fine alla crisi a Gaza attraverso la cessazione delle ostilità e il rilascio degli ostaggi da parte di Hamas. Hanno infine garantito la prosecuzione dell’aiuto umanitario verso la popolazione palestinese", si legge nella dichiarazione dei leader del G7 dopo la riunione in videoconferenza presieduta dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in si è condannato "in modo inequivocabile nei termini più forti il diretto e senza precedenti attacco dell'Iran contro Israele".
"Con la sua azione, l'Iran ha fatto un altro passo avanti verso la destabilizzazione della regione e rischia di provocare un'escalation incontrollabile della regione. Questo deve essere evitato. Noi continueremo a lavorare per stabilizzare la situazione ed evitare un'ulteriore escalation", si legge ancora. "In questo spirito, noi domandiamo all'Iran ed ai suoi gruppi affiliati di cessare i loro attacchi e stiamo pronti ad adottare ulteriori misure ora ed in risposta di altre iniziative destabilizzanti", scrivono ancora. Nella dichiarazione si esprime inoltre "la piena solidarietà e sostegno ad Israele ed al suo popolo e si riafferma il nostro impegno per la sua sicurezza". "Rafforzeremo anche la nostra cooperazione per mettere fine alla crisi a Gaza - aggiungono i leader del G7 - continuando anche a lavorare per un cessate il fuoco immediato e sostenibile e il rilascio degli ostaggi da parte di Hamas e la consegna di una maggiore assistenza umanitaria ai palestinesi che si trovano in uno stato di bisogno".
Guterres (Onu): "Regione su orlo baratro"
''Condanno con forza l'escalation rappresentata dall'attacco su larga scala sferrato dall'Iran e chiedo l'immediata cessazione delle ostilità'' perché ''il Medioriente è sull'orlo del baratro'', ha dichiarato dal canto suo il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, ieri sera in apertura della riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite convocata dopo l'attacco iraniano a Israele. ''I civili stanno pagando il prezzo più alto'', ha ricordato. ''L'attacco sferrato dall'Iran contro Israele ha violato il diritto internazionale', ha dichiarato. ''Ricordo che la Carta dell'Onu proibisce l'uso della forza contro l'integrità di uno Stato'' e che ''il principio dell'inviolabilità delle strutture diplomatiche deve essere rispettato'', ha aggiunto.
Il segretario generale delle Nazioni Unite nella notte aveva "condannato fermamente la grave escalation rappresentata dall'attacco su larga scala lanciato questa sera contro Israele dall'Iran. Chiedo l'immediata cessazione di queste ostilità". In una nota, Guterres si è detto "profondamente allarmato per il pericolo molto reale di una devastante escalation a livello regionale. Esorto tutte le parti a esercitare la massima moderazione per evitare qualsiasi azione che possa portare a grandi scontri militari su più fronti in Medio Oriente. Ho ripetutamente sottolineato che né la regione né il mondo possono permettersi un'altra guerra".