Belve di Gorgo, pena più lieve per Stafa?
In dodici pagine di motivazioni, la Cassazione rispedisce la questione in Appello
GORGO AL MONTICANO – Naim Stafa, la mente delle “Belve di Gorgo”, potrebbe vedersi ridurre l’ergastolo. In dodici pagine la Cassazione rispedisce alla Corte d’Assise d’Appello di Venezia la questione.
Stafa era stato condannato all’ergastolo per la barbara uccisone dei coniugi Guido e Lucia Pelliciardi nella dependance di villa Durante la notte del 21 agosto 2007.
Secondo la Cassazione Naim Stafa era al telefono con l’esecutore materiale, Artur Lleshi. Tuttavia non era fisicamente sul posto.
Per la Cassazione la sentenza di secondo grado va riformulata cancellando le aggravanti e tenendo conto dell’attenuante per la quale Stafa, prima del fatto, era incensurato.
Quella notte al telefono con l’esecutore materiale Arthur Lleshi, poi suicidatosi in carcere a Padova, c’era proprio Stafa. Due le telefonate: una di 48 secondi, l’altra di quasi due minuti.
Non vi è però prova materiale che testimoni come Stafa ordinasse a Lleshi di inferire sui due coniugi perché confessassero l’esatta ubicazione della cassaforte. Infierire fino a farli morire dopo averli torturati.
Proprio per questo non è possibile, secondo il massimo organo giudiziario nazionale, contestare a Stafa le aggravanti delle sevizie e della crudeltà.
Stando così le cose, lo stesso Stafa potrebbe beneficiare, nell’imminente nuovo processo, di una pena più lieve. La palla passa ora alla Corte d’Appello di Venezia.