VITTORIO VENETO. È morta con il suo inseparabile cagnolino. Sono in tanti, colleghi, amici e pazienti, a ricordare in queste ore Lidia Caronda, la 56enne deceduta a seguito del violento incidente nel quale la sua auto è rimasta coinvolta in A4. Ieri, martedì, a distanze di ore dall’incidente si è riusciti a dare un volto ed un nome alla vittima. Nata a Catania, ma cresciuta a Ceneda, Lidia dalla seconda metà degli anni Ottanta ha lavorato come infermiera nell’ospedale di Vittorio Veneto, dall’ortopedia per poi passare in altri reparti, quindi l’ultimo incarico nella piastra ambulatoriale del nosocomio. Separata, aveva un figlio, Jonny. Da alcuni anni viveva in via Scrizzi, laterale di viale della Vittoria.

Tutto il mondo della sanità vittoriese è in lutto per la tragica morte della 56enne. L’azienda sanitaria Ulss 2, per voce del suo direttore generale Francesco Benazzi, ha ricordato Lidia come una «infermiera stimata e amata da colleghi e pazienti». «Lidia era una persona splendida – testimonia un’amica e collega, che aveva conosciuto la 56enne proprio quando aveva mosso i suoi primi passi come infermiera in ortopedia a Vittorio Veneto -. Aveva sempre il sorriso sulle labbra. Metteva passione in tutto quello che faceva, nel lavoro, per la sua famiglia e in particolare per il figlio. Era sempre sorridente».

Lidia si divideva tra casa e lavoro. In tanti oggi in città la piangono. «Conoscevo Lidia da molti anni: con il suo sorriso e la sua esuberanza ha sempre portato la gioia nei reparti dove lavorava – testimonia l’assessore al sociale Laura Ceccarini -. La tragedia della sua morte coglie tutti impreparati, porgo le mie condoglianze a tutta la famiglia e al figlio Jonny».