TREVISO - «TrevisoMercati, Aertre, Actt Servizi, consigli di amministrazione e collegi dei sindaci, tutti con i bandi per la partecipazione in scadenza nel mese di marzo, con la possibilità per il sindaco Gobbo e la sua giunta di regalarci il colpo di coda pre-elettorale della Casta Padana: un’altra infornata di leghisti e pidiellini ai posti di comando (e di controllo) delle società partecipate dal comune». E’ questa l’accusa mossa da Gigi Calesso di Un’Altra Treviso, che sottolinea come la Lega, invece di lasciare alla prossima amministrazione, che verrà eletta con le comunali di maggio, il compito di nominare i nuovi cda delle municipalizzate, ha subito fatto scattare una serie di bandi che prevedono l’elezione dei nuovi membri.

 

«In questi 19 anni - continua Calesso - le amministrazioni leghiste-pidielline si sono caratterizzate, come è ben noto, per l’assegnazione delle poltrone nei consigli d’amministrazione e nei collegi sindacali ad una grandissima maggioranza di esponenti leghisti a cui si è unita nel corso del tempo una minoranza di pidiellini, pronti ad approfittare degli strapuntini disponibili. Linee-guida da parte dell’amministrazione comunale ai nominati in società, enti e consorzi? Non ne abbiamo praticamente neppure sentito parlare».

 

«In questa tornata di nomine – sottolinea- spicca, ad esempio, quella in Aertre che gestisce l’aeroporto “Canova” ma non è dato sapere quali siano le linee che il comune detta per il presente ed il futuro dello scalo trevigiano, a cominciare dalla questione del rispetto del limite attuale dei voli per continuare con quella del raddoppio richiesto di arrivi e partenze. E non sapremo neppure che intenzioni ci sono per la gestione del patrimonio immobiliare di Actt che non è stato conferito nella società unica di trasporto pubblico Mobilità di Marca ma assegnato ad Actt Servizi i cui vertici sono, appunto, in fase di rinnovo. E  - conclude - poco o nulla ci verrà detto anche sul futuro di TrevisoMercati il cui spostamento in altra sede viene periodicamente riproposto, nonostante egli ammodernamenti apportati alla sede attuale».