DALLA REPUBBLICA CECA AL MONTELLO PER METTERE A SEGNO I COLPI
Tre scassinatori cechi scoperti mentre preparavano un raid a Santa Mamma
| Milvana Citter |
CROCETTA DEL MONTELLO - Fermati con un “kit dello scassinatore” completo in auto, notati poco prima da un carabiniere fuori servizio mentre ispezionavano una zona residenziale in cerca di auto da rubare e case da svaligiare. Nell'auto anche sacchi a pelo ed alimenti che inducono a pensare che fossero arrivati in zona per mettere a segno qualche colpo e poi rientrare in patria.
In auto avevano una vera e propria officina con tutti gli attrezzi necessari a scassinare dalle tronchesi alle tenaglie, a un trapano con varie punte, a due strumenti utilizzati per bypassare il blocco delle centraline elettriche di accensione e della pompa di benzina, sistemi di sicurezza antifurto di cui sono dotate le auto più lussuose.
Tutto materiale rinvenuto nell'abitacolo e pronto per essere usato dai tre che, sotto al sedile del passeggero anteriore tenevano anche, in modalità “on”, uno storditore elettrico caricato a 400 volt. Un dispositivo il cui porto fuori casa è illegale in Italia e che se usato produce una scossa capace di stordire la vittima ma anche, se cardiopatica, di provocare gravi danni alla salute fino alla morte. I tre sono stati notati ieri mattina in località Santa Mamma a Crocetta del Montello.
Ad insospettirsi per quell'auto con targa della Repubblica Ceca che procedeva lentissima in una zona residenziale con tre persone a bordo che guardavano a destra e sinistra, un militare dell'aliquota radiomobile dei carabinieri di Montebelluna, in quel momento fuori servizio.
Il carabinieri ha subito dato l'allarme chiedendo rinforzi. I tre sono stati fermati e portati in caserma. Si tratta di tre cittadini cechi, due giovani di 32 e 24 anni e una ragazza di 19 anni, figlia di un italiano.
Nell'auto non c'era traccia di refurtiva e questo purtroppo ha fatto sì che ai tre, tutti incensurati, sia stato possibile contestare solo il possesso dello storditore. Se la sono quindi cavata con una denuncia: “Sul piano della prevenzione l'operazione è stata un successo - spiega il comandante dei carabinieri di Montebelluna, Nicola Fasciano -. perché abbiamo evitato una serie di furti. Sul piano repressivo purtroppo non abbiamo trovato elementi che ci consentissero di agire nei confronti dei tre. Naturalmente, il fatto di essere stati scoperti prima ancora di entrare in azione fungerà da deterrente se mai volessero riprovarci nella nostra zona”.