Donna turca massacrata a colpi di spada in pieno centro città
Istanbul, un uomo colpisce ripetutamente con una spada da samurai una giovane donna.
| Irene Zorzenoni |
TURCHIA - L’ennesimo femminicidio è avvenuto venerdì ad Istanbul, dove una donna è stata massacrata a colpi di spada.
L’episodio, ripreso da delle telecamere, è accaduto di notte quando la giovane architetto stava facendo rientro nell’albergo dove alloggiava. "È stata uccisa con una spada. Abbiamo appreso che è morta. Mia figlia non conosceva l'autore. Era fidanzata, faceva l'architetto ad Ankara. Si è laureata in Architettura presso l'Università Karabuk di Safranbolu. A Costantinopoli aveva disegnato i progetti di una banca. Era lì per lavoro, sarebbe rimasta fino al 15. Ci hanno dato la sua borsa. Era pieno di sangue": riferisce il padre della vittima, ancora straziato dall’evento.
Le riprese mostrano chiaramente l’immagine dell’omicida che, appostatosi furtivamente dietro alla ragazza, l’ha colpita ripetutamente con una spada da samurai lunga 75 cm. Le urla della ragazza si sono spente solo una volta accasciatasi a terra, quando il suo assassino è scappato brandendo ancora la spada sanguinante. Trasportata d’urgenza in un ospedale privato nei pressi, la poveretta non ce l’ha fatta ed è deceduta in breve tempo.
La ricerca del fuggitivo ha dato esito positivo per le forze dell’ordine che, poco dopo, l’hanno ritrovato nella sua residenza lussuosa. L’autore di questa tremenda atrocità ha espresso persino ai poliziotti la sua volontà, una volta uscito di casa, di uccidere una donna. A testimoniare il suo desiderio omicida sono i testi appesi alle pareti della residenza, fitti di frasi misogine, femminicide e discriminatorie, come: "Accoltella tua moglie, spara a tua moglie con un proiettile". Sul posto è stato successivamente operato anche il sequestro di quindici armi tra spade e coltelli, inclusa l’arma del delitto, precedentemente ripulita dal killer.
Un’indagine più approfondita dell’individuo avrebbe reso noto l’abuso di sostanze stupefacenti e l’aiuto psicologico fornitogli per almeno 5 anni; tuttavia, l’uomo non si sarebbe rivolto a nessun specialista negli ultimi 3 anni.