Duplice omicidio-suicidio, il parroco: "Sono richiami del Signore"
Don Giuseppe Nadal commenta la tragedia che ha scosso Refrontolo
REFRONTOLO - "La comunità è ancora ferita per quanto accaduto esattamente quattro mesi fa, al Molinetto della Croda, ma troverà anche questa volta il coraggio di reagire". Sono parole di don Giuseppe Nadal (in foto), parroco di Refrontolo di fronte alla nuova tragedia che ha scosso il paese attraverso la morte violenta di un'intera famiglia.
"Il mio rammarico, in questo momento - aggiunge il sacerdote - è di non aver ancora individuato dei familiari diretti da consolare. Per cui con i miei collaboratori non abbiamo potuto far altro che raccoglierci in preghiera".
Don Giuseppe non sa trovare spiegazioni per l'accaduto, se non ricorrendo all'ipotesi di un raptus del capofamiglia. "La famiglia non aveva problemi apparenti economici o di salute e non ha mai chiesto aiuto a nessuno. Almeno non dobbiamo rimproverarci - ha proseguito - di aver saputo e di essere rimasti inerti". Il parroco in ogni caso richiama all'importanza di "saper leggere i segni dei tempi". "Prima la natura che si ribella, poi un 'incidente' di questo tipo che sconvolge la mente di un uomo. Sono richiami forti che il Signore ci fa in questo tempo di avvento - conclude don Giuseppe - e chi ci ricorda la nostra natura umana fragile e transitoria".