Infiltrazioni della criminalità organizzata: scatta l’interdittiva antimafia per un’impresa edile trevigiana
Il provvedimento è stato preso dalla Prefettura che segnala il rischio di infiltrazioni della ‘ndrangheta
| Isabella Loschi |
TREVISO - Il Prefetto di Treviso, Angelo Sidoti, ha adottato su proposta del Gruppo Interforze istituito presso la Prefettura, di cui fanno parte le forze di polizia e la D.I.A., un’interdittiva antimafia nei confronti di un’impresa trevigiana operante nel settore dell’edilizia.
Il provvedimento si è reso necessario alla luce degli accertati, consolidati, rapporti economici tra la società interdetta e soggetti riconducibili a organizzazioni criminali. È stata, in particolare, appurata la presenza - tra i dipendenti della società destinataria dell’interdittiva e tra quelli di altre società in rapporti commerciali con la stessa - di persone di rilevante caratura criminale, appartenenti a famiglie malavitose calabresi e gravati da precedenti specifici in materia antimafia.
Tali elementi, in base alla vigente normativa (D. Lgs. 159/2011), sono sintomatici di un pericolo che possa sussistere il tentativo di ingerenza della criminalità organizzata nell’attività imprenditoriale e hanno reso necessario l’adozione del provvedimento in parola. L’adozione dell’interdittiva conferma la massima attenzione della Prefettura e delle Forze di Polizia nell’attività di prevenzione delle infiltrazioni della criminalità organizzata, a tutela della legalità nel tessuto economico trevigiano.
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