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30 aprile 2024

Treviso

Maltempo in Veneto, avviato l'iter dello stato di crisi per le zone colpite

Lo stato di crisi, al momento, riguarda comuni delle zone dell’Alto Vicentino, della Pedemontana trevigiana e il territorio della Provincia di Belluno

| Gianandrea Rorato |

| Gianandrea Rorato |

frana sopra Longarone di sabato 5 dicembre

VENEZIA - Il Presidente del Veneto, Luca Zaia, ha avviato l’iter per la dichiarazione dello stato di crisi per le zone della regione colpite dal maltempo.

In attesa della firma da parte del Governatore e dell’inoltro al Dipartimento nazionale della Protezione Civile Nazionale per la richiesta di dichiarazione proclamazione dello stato di emergenza da parte del Consiglio dei Ministri, il decreto resterà “aperto” al fine di consentire agli enti locali di effettuare il censimento dei danni a opere pubbliche, infrastrutture, privati, aziende e siti produttivi e comunicarne gli esiti ai competenti uffici regionali.

Lo stato di crisi, al momento, riguarda comuni delle zone dell’Alto Vicentino, della Pedemontana trevigiana e il territorio della Provincia di Belluno.

 

Il punto dell'assessore alla Protezione civile Bottacin

 

Quella appena trascorsa è stata una notte particolarmente difficile per il sistema di Protezione civile regionale a causa del maltempo nel Bellunese: il Meschio è esondato a Cordignano creando numerosi allagamenti, ed è in corso l’evacuazione dei 76 ospiti della casa di riposo del Comune di Alpago.

Nell’alto Bellunese il rischio valanghe resta alto. Alle 11 è convocata la riunione dell’Unità di Crisi regionale della Protezione Civile ed è in corso una videoconferenza sul rischio valanghe con i sindaci dell’Alto Bellunese.

“La notte è stata particolarmente complessa, tra dissesti e frane che si sono verificati in provincia di Belluno, nell’Agordino, in Alpago nel Feltrino - spiega l’Assessore regionale alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin - Ci sono stati vari allagamenti, il Meschio è esondato a Cordignano allagando vari quartieri. La situazione più delicata è nel comune di Alpago, dove stiamo procedendo all’ evacuazione con autoambulanze di 76 ospiti non autosufficienti di una casa di riposo: vengono dirottati sull’altra casa di riposo di Ponte nelle Alpi e, in misura inferiore, in quella di Pieve di Cadore”. “Viste le persistenti piogge, l’attenzione resta ai massimi livelli – prosegue Bottacin - Il monitoraggio della situazione è costante, si sta cercando di dare pronte risposte ai cittadini”.

 


| modificato il:

Gianandrea Rorato

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