A Montebelluna 700 firme contro il passaggio della ferrovia che rischia di distruggere un'area verde
Vanni Zanesco, cittadino di Montebelluna, ha creato anche un comitato informale in cui chiede la revisione del progetto alla Regione Veneto e alle ferrovie dello Stato
MONTEBELLUNA- Sono più di 700 firme quelle raccolte in pochi giorni da Vanni Zanesco, cittadino montebellunese preoccupato per il progetto di un sottopassaggio che mira a eliminare un passaggio a livello, ma che rischia di distruggere un’area verde che da 20 anni rappresenta un gioiello naturale, casa di molti animali. Zanesco ha lanciato una petizione sulla piattaforma Change.org, chiedendo alla Regione Veneto e alle Ferrovie dello Stato di bloccare un progetto che risale a 10 anni fa.
“Siamo a pochi passi dal centro di Montebelluna”, si legge nel testo, “all’altezza del passaggio a livello tra Via Bergamo e Via Trevignano. Stiamo parlando di un meraviglioso boschetto, piantumato circa 20 anni fa con i fondi europei e con l’intenzione che resti. Quest’area è un’oasi per gli animali, e c’è di tutto! Lepri, uccelli di tutti i tipi” dichiara preoccupato il promotore, “Per il progetto di cui vi parlerò oggi tutto questo verrà al raso al suolo. Il sottopasso in questa zona è un’opera giustamente richiesta dalla comunità e fa parte di un progetto che richiede la creazione di 4 sottopassi lungo la linea. Purtroppo, la soluzione scelta dalla regione tra varie alternative prevede una bretella che squarcerebbe tutta quest’area: in conclusione, tutto verrebbe asfaltato e cementificato.”
“Da quando un anno fa circa è stata elettrificata la linea ferroviaria verso Padova”, spiega ancora il promotore, “i nuovi treni elettrici sono puntuali ed il passaggio a livello resta chiuso 2 minuti e mezzo, al massimo 3 minuti e mezzo, tanto quanto un semaforo rosso qualsiasi: il disagio di un tempo, quando i treni avevano frequenti problemi e ritardi, è ormai acqua passata.”
“Nel frattempo”, si legge in conclusione, “si è creato questo comitato informale con cui abbiamo presentato le nostre osservazioni alla Regione Veneto e alle Ferrovie dello Stato, chiedendone una seria revisione. Puntiamo a ritenerlo fuori tempo, perché pensato circa 10 anni fa, prima che le sensibilità verso i temi ambientali si rafforzassero e ci facessero capire l’urgenza con cui dovremmo cambiare le nostre prospettive."