SAN PIETRO DI FELETTO/CAERANO/TREVIGNANO/CASALE – Sospesa l’attività ad un’impresa edile in seguito ad un controllo dei carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e della Direzione Provinciale del Lavoro. Hanno scoperto un lavoratore in nero in un cantiere nella zona di San Pietro di Feletto.

Il 41enne non era stato assunto con alcun tipo di contratto, non era assicurato, non aveva formazione e non aveva documenti che attestassero l’idoneità fisica a svolgere il lavoro.

La ditta in questione è una piccola impresa edile, al momento del controllo c’erano quattro muratori in cantiere. Oltre alla sospensione dell’attività è scattata anche una multa di 4.800 euro. La posizione è stata regolarizzata in poche ore dal titolare, che ha deciso di mettere in regola il dipendente pizzicato senza contratto.

I controlli degli ultimi giorni hanno riguardato anche dei laboratori a gestione cinese. Cinque in tutto quelli controllati, per due di questi, uno a Trevignano e uno a Caerano, è scattata la sospensione dell’attività.

In quello di Caerano, dove si fabbricavano doposci, 4 dei 13 operai al lavoro erano in nero. A Trevignano, invece, c’era una donna non in regola. In un altro laboratorio gestito da cinesi nella zona di Casale sul Sile, infine, tre operai irregolari hanno tentato di fuggire nei campi alla vista dei carabinieri. Sono stati fermati e denunciati. Al piano superiore dello stabile destinato in teoria ad uffici era stato ricavato uno spazio da destinare a dormitorio.

Complessivamente sono state elevate sanzioni per 25mila euro.

Secondo quanto fanno sapere gli esperti dell’Ispettorato del Lavoro in molti casi si tratta di “pendolari” del lavoro nero, chiamati in fretta e furia da altre regioni per concludere delle commesse. A comprovarlo ci sarebbero i biglietti del treno che vengono esibiti dagli stessi cinesi controllati. M. Cer.