Festività pasquali con aria fredda e leggera instabilità
Da sabato affluiranno correnti dalla Scandinavia, ma non avremo peggioramenti significativi e prolungati
Ben ritrovati a tutti! Dopo molte giornate governate da miti e umide correnti occidentali, proprio in corrispondenza dei giorni pasquali assisteremo alla discesa di vigorose correnti settentrionali, provenienti dalla Scandinavia. Il fenomeno più rilevante sarà il profilo termico, decisamente sotto media, e avremo anche qualche nota di instabilità specie pomeridiana, legata all'aria fredda in quota. Non è ancora tempo di riporre negli armadi i vestiti pesanti, la sera farà quasi freddo per la stagione, ma fortunatamente non sono attesi peggioramenti consistenti.
In queste ore vediamo come l'aria fredda abbia già conquistato l'Europa centrale, e le Alpi fungono da "sparti acque"
Le mappe di previsione per la temperatura in libera atmosfera, a circa 1500m, mostrano bene l'afflusso di aria fredda che si farà strada proprio il giorno di Pasqua; vediamo di seguito i valori attesi, che sono ampiamente sotto lo zero e quindi rappresentano un significativo raffreddamento (paragonabili a quanto accade anche in inverno, ma con effetti ovviamente molto più modesti stante le giornate assai lunghe e l'irraggiamento solare.
La provenienza settentrionale delle masse d'aria impedirà sostanziali peggioramenti, pertanto attendiamoci al massimo dell'instabilità pomeridiana e nubi irregolari, più frequenti ed intense nel pomeriggio-sera sulle Prealpi e aree di pianura adiacenti.
In sintesi, ecco il tempo per i prossimi giorni:
Mercoledì 1 e giovedì 2 aprile (attendibilità 90%): cielo poco nuvoloso con qualche nube in più lungo le Prealpi, maggiori schiarite in montagna con venti tesi da nordovest Temperature in lieve calo in quota.
Venerdì 3 (90%): la pressione atmosferica inizierà a scendere, e una bassa pressione andrà formandosi sottovento alle Alpi; il cielo si farà quasi ovunque molto nuvoloso, anche se la probabilità di pioggia sarà assente o assai limitata alla tarda serata. Temperature in leggero calo.
Sabato 4 (80%): lieve peggioramento con deboli piogge sparse specie nella prima parte del giorno, con quota neve in calo a 1300-1500m. Tendenza ad attenuazione dei fenomeni in serata/notte, con arrivo di schiarite e ingresso di venti settentrionali. Temperature stazionarie.
Domenica di Pasqua (80%): l'allontanamento verso sud della bassa pressione favorirà un globale miglioramento, ma darà il via al richiamo di aria fredda da nord, che affluirà dalle Alpi innescando qualche isolato rovescio pomeridiano, con fiocchi di neve sui monti fino a 1000-1200m. L'instabilità sarà nel complesso modesta, e tenderà a smorzarsi in serata. Temperature in netto calo in quota, più graduale in pianura.
Lunedì dell'Angelo (Pasquetta – 70%): situazione molto simile al giorno precedente; ad una mattinata probabilmente assai soleggiata, ma molto fresca (temperature minime prossime a +3/+5ºC e massime tra 11 e 14ºC), seguirà un moderato aumento delle nubi cumuliformi al pomeriggio-sera, con qualche rovescio in marcia dalle prealpi alla pianura, in misura però limitata nel tempo e nello spazio. Temperature quasi invernali in montagna, prestare attenzione al vento freddo sopra i 1500-2000m e non sottovalutare il calo termico serale, che sarà evidente specie se il cielo si ripresenterà sgombro da nubi, una volta attenuatasi l'instabilità del pomeriggio.
Tendenza
Forti correnti settentrionali scorreranno verso le Alpi e i Balcani; in tale contesto si ha generalmente tempo assai soleggiato, con solo qualche modesta nota di instabilità pomeridiana sui rilievi prealpini e aree adiacenti. Avremo quindi mattinate fresche e pomeriggi miti, anche se un possibile peggioramento potrebbe prendere vita da mercoledì, ma data la distanza temporale e l'alta imprevedibilità del periodo rendono oltremodo difficile valutare con maggior precisione tale eventualità.
Curiosità della settimana
Esattamente 12 anni fa, tra 7 e 9 aprile 2003, si rilevò uno dei più significativi eventi di freddo “tardivo” in molte decine di anni; un'imponente colata di aria veramente molto fredda (valori paragonabili al pieno inverno) si diresse dalla Scandinavia verso i Balcani, interessando però anche le nostre zone. Il cielo sereno e l'aria secca produssero due notti con valori sotto lo zero, e nocivi effetti sulle colture già duramente provate dalla lunga siccità invernale. Di lì a qualche settimana, sarebbe poi iniziata l'”estate più calda del secolo”...