Vaccini: il ruolo del vescovo
Mons. Pizziolo dice la sua sull’episodio ‘anti vax’ della materna di Santa Giustina
| Emanuela Da Ros |
VITTORIO VENETO - Il vescovo di Vittorio Veneto non ci sta. A essere etichettato come ‘buonista’ e permissivo. Ad accogliere l’ipotesi di essere intervenuto in modo ‘arbitrario’ nella questione dell’accoglimento alla materna paritaria di Santa Giustina di un bambino non (ancora) vaccinato.
Il comunicato. In una nota appena diffusa dalla Diocesi di Vittorio Veneto, mons. Corrado Pizziolo precisa che il suo intervento ‘ha avuto, come unico scopo l'attuazione delle prescrizioni ministeriali. Queste ultime - condivisibili o meno - affermano che l'iscrizione alla scuola dell'infanzia deve avvenire anche solo in presenza di copia della prenotazione dell'appuntamento presso l'azienda sanitaria locale, in attesa che la Als stessa provveda ad eseguire la vaccinazione.
In altre parole - si legge ancora nel comunicato - il parroco, davanti al genitore che ha effettivamente presentato tale documento, era obbligato ad accogliere il bambino, così come - sempre secondo le prescrizioni ministeriali - sarà obbligato a sospenderlo dalla scuola qualora, a marzo, il genitore non avrà presentato la documentazione dell'avvenuta vaccinazione.’
L’intervento del vescovo. Nella precisazione giunta dalla Diocesi, si rileva che il vescovo ‘indirettamente’ è intervenuto nella faccenda. ‘Coinvolto nella cosa - si legge nel comunicato - il vescovo ha preso informazioni presso il consulente diocesano della FISM, don Giulio Fabris. Resosi conto che - sicuramente a causa della situazione confusa che si è creata in questi ultimi tempi - il parroco in questione non aveva presente in modo esatto la normativa, ha incaricato Don Fabris di fargli conoscere la prassi corretta da seguire. Cosa che è stata puntualmente fatta, consentendo così di rimediare all'interpretazione erronea e di applicare in modo giusto le normative emanate dal ministero’.
Chiosa. La puntualizzazione di mons. Pizziolo chiarisce dunque la dinamica dell’intervento vescovile sull’episodio. Il vescovo, di fatto, ha delegato il responsabile delle scuole cattoliche ad applicare una prassi sulle vaccinazioni, che comunque resta pasticciata, che negli ultimi tempi ha subito variazioni, precisazioni, proroghe, smussamenti...E che di certa non aiuta i parroci che hanno la responsabilità delle scuole materne paritarie, né i dirigenti delle scuole statali ad applicare un decreto che - per importanza e urgenza dichiarate dal ministero - in questo momento sembra soverchiare ogni altro (annoso) problema della scuola. A cominciare dal personale docente e Ata, che sta prendendo servizio (spesso precario) a campanella già suonata.