Camionisti baravano sui tempi di guida, stangati dalla polizia stradale
Comuni telecomandi utilizzati per taroccare il cronotachigrafo
| Matteo Ceron |
CASTELFRANCO - L’attività di controllo sul traffico pesante della Polizia Stradale di Treviso continua assiduamente soprattutto dopo i fatti di Bologna, non a caso, infatti, nei giorni scorsi personale del Distaccamento di Castelfranco Veneto e del Reparto di Treviso specializzati nella materia del controllo al trasporto merci, nell’ambito di mirati servizi di controllo notturno finalizzati al rispetto della normativa nazionale ed internazionale di settore, ha individuato 6 alterazioni dei dispositivi elettronici di registrazione dei tempi di guida e riposo.
In particolare in un caso si è trattato della consueta calamita apposta sul bulbo del cambio del veicolo, mentre in altri due casi si è trattato di ben più sofisticati strumenti elettronici di interazione abusiva con il cronotachigrafo azionati manualmente dalla cabina di guida con appositi telecomandi apparentemente identici a quelli che tutti noi possediamo per azionare il cancello elettrico di casa e, dunque, molto complicati da individuare.
Questi strumenti di alterazione consentono di circolare senza che il cronotachigrafo registri il movimento del mezzo potendo così guidare molte più ore di quelle consentite dalla legge e senza effettuare le interruzioni necessarie al recupero psicofisico del conducente necessario per evitare i tragici effetti della stanchezza e della distrazione (si pensi al recente incidente di Bologna). Proprio per la potenziale gravità dell’infrazione, le citate alterazioni hanno comportato per i conducenti sanzioni pecuniarie per quasi 2.000 euro ciascuno oltre alla sospensione della patente (immediatamente ritirata) fino a 3 mesi.
Oltre alle alterazioni, il personale della Stradale di Treviso ha riscontrato altre anomalie relative al mancato o truffaldino utilizzo della scheda di registrazione abbinata all’autista, che non consentivano di misurare i tempi di guida e riposo dei conducenti. In particolare in due casi la scheda non era stata inserita mentre in un caso era stata inserita la scheda di altro autista. Tali violazioni hanno comportato per i conducenti sanzioni pecuniarie per quasi 1.000 euro ciascuno oltre alla sospensione della patente (immediatamente ritirata) fino a 3 mesi.