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24 novembre 2024

Nord-Est

Per il Trentino più donne sindaco

Auspicio di Rete Bianca

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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Per il Trentino più donne sindaco

TRENTO - Rete bianca del Trentino per le elezioni comunali del 3 maggio auspica una maggiore presenza femminile nelle rappresentanze municipali.

In sintonia con l’auspicio di Papa Bergoglio "il ripartire dalle donne" e con il presidente Mattarella, che vorrebbe un 2020 con minori divari, dalle minori disuguaglianze e disequilibri demografici e sociali, Michela Bonafini (in foto), coordinatrice di Rete Bianca del Trentino, sottolinea che “Il 2020 sia per il Trentino l'anno per dimostrare di essere al vertice delle classifiche non solo come comune capoluogo più green e dall'elevata qualità della vita, non solo come città a dimensione dei bambini e degli adolescenti, ma anche come comune attento al voler far sedere sulla poltrona di Palazzo Geremia per la prima volta nella sua storia una donna a sindaco. Sarebbe un sogno, sarebbe una bella dimostrazione di cambiamento culturale, una sfida che Trento e molti comuni del Trentino potrebbero e sarebbero all'altezza di darsi”.

Questi i dati attuali per meglio comprendere la dimensione di ciò che si vuole trasmettere: “su 175 Comuni, di cui 166 (153 Comuni + 13 Comuni fusi a partire dal 1^ gennaio 2019) chiamati alle urne, solo il 12% oggi è donna e di questi nessun comune sopra i 5.000 abitanti e, quindi, solo il 6,7% della popolazione è rappresentato dal gentil sesso. A livello nazionale, la provincia di Trento è al 13° posto come rappresentanza femminile, ultima tra le regioni del Nord. “Rete Bianca del Trentino è a fianco delle future donne sindaco ed è disponibile a mettersi in gioco con candidate della società civile che abbiano maturato una qualche esperienza amministrativa o politica, formate da un punto di vista professionale e lavorativo, capaci, intraprendenti e soprattutto in grado di sviluppare visione politica per le nostre comunità, a fianco di colleghi e colleghe con la passione di tornare a dare voce dal basso a chi si sente meno rappresentato, perché le donne sono da sempre attente a ridurre le disuguaglianze sociali”, conclude Bonafini.

 



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