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18 dicembre 2024

Castelfranco

La Lega contro Scanzi sulla vicenda degli insulti a Silvia Romano

I commenti del giornalista sul post del consigliere asolano Basso non sono piaciuti a Paolo Mares che però “dimentica” l’analoga vicenda di Montebelluna

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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Andrea Scanzi

ASOLO – Il commissario della Lega di Asolo, Paolo Mares, critica il post del giornalista e scrittore Andrea Scanzi che a suo avviso avrebbe generalizzato, attribuendo all’intera destra l’atteggiamento del consigliere asolano Nico Basso, assorto agli onori della cronaca per aver inveito pesantemente contro la cooperante Silvia Romano, liberata dopo il sequestro di 18 mesi fa. “Non trovo giusto che si faccia di tutta l’erba un fascio sulle gravi esternazioni del consigliere Basso in merito alla liberazione di Silvia Romano – scrive Mares in una nota alla stampa -. Non trovo corretto che si voglia associare l’errore di una singola persona alla destra politica, come ha fatto Andrea Scanzi su Facebook, evidenziando che si tratta di consigliere “venetista” ed ex assessore con la giunta leghista di Loredana Baldisser”.

Quindi prosegue: “Trovo il post di Scanzi fuori luogo e da leghista mi sento offeso, perché ha incitato all’odio suscitando una serie di pericolose reazioni nei commenti, tra cui quelli di chi definisce i leghisti “fascisti, omofobi e misogini”, nulla di più sbagliato. È opportuno precisare che Basso da molti anni non fa parte della Lega, da quando ha stracciato volontariamente la tessera dopo la revoca delle deleghe da parte dell’ex sindaco Baldisser”. Ed ecco le conclusioni: “È inoltre evidente che, come ogni persona di buon senso, a prescindere dall’orientamento politico, tutti prendiamo le distanze dalle dichiarazioni del consigliere Basso. Lui ha sbagliato, ha chiesto scusa, nessuno intende minimizzare, anche se chi lo conosce personalmente sa che non si tratta di una persona pericolosa ma di una persona che ha sfogato la rabbia contro il sistema senza prima ragionare come avrebbe dovuto. Adesso però mi auguro che non si continui a generalizzare. Ci sono questioni più importanti da affrontare ora, a partire dal rilancio economico”.

Ma ecco il post di Scanzi che Mares non ha gradito: “Questo bel giuggiolone si chiama Nico Basso, consigliere “venetista” (?) ed ex assessore allo sport con la giunta leghista di Loredana Baldisser. È capogruppo della lista civica “Asolo ancora verso il futuro”. Tal Basso, pensando a Silvia Romano, ha scritto con garbo: “Impiccatela”. Infarcendo poi il suo profilo Facebook di altri insulti dedicati alla ragazza. L’uomo (parola grossa) non è nuovo a simili manifestazioni di garbata critica, avendo in passato augurato la morte anche a Napolitano. Secondo Il Gazzettino, Basso avrebbe anche scritto (o condiviso un post con queste parole, non si capisce bene): “Silvia Romano, un'altra tr**a che ci è costata 4 milioni, si dice”. In ogni caso poi ha cancellato tutto, senza però apparire granché pentito nelle dichiarazioni successive. Affettuosità anche per Paola De Micheli (“Libera da chi? Pd di merda”), il Presidente del Consiglio e il Ministro degli Esteri (“Conte e Di Maio, non vi fate schifo?”). Il sindaco di Asolo valuta (?) di chiedergli le dimissioni. Gente così, in questo paese, fa “politica”. Ma dove diavolo vogliamo andare?”.

Legittimo esprimere la propria opinione e dissentire qualora non si condivida quella di altri ma non si può non notare la “dimenticanza” di Mares che critica Scanzi e prende le distanze da Basso ma non menziona l’attuale assessore ai lavori pubblici leghista di Montebelluna: quest’ultimo non solo ha biasimato con una certa enfasi chi gioiva della liberazione di Silvia Romano ma li ha anche tacciati di sostenere i terroristi. Dichiarazioni di una portata tale da indurre le opposizioni consiliari a chiedere le dimissioni dell’assessore leghista Michele Toaldo che per la verità, al pari di Basso, non è nuovo ad esternazioni sopra le righe che gli sono valse in più occasioni il pubblico biasimo anche dello stesso sindaco Marzio Favero, che lo ha scelto per la poltrona di assessore.

 



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Ingrid Feltrin Jefwa

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