San Valentino: scarseggiano fiori, vino e doni con le nuove regole della Brexit
Mentre si avvicina il 14 febbraio diversi distributori britannici temono di non poter far fronte alle richieste degli innamorati
GRAN BRETAGNA - Ci saranno abbastanza fiori, cioccolatini, regali e vino per festeggiare come si deve san Valentino in Gran Bretagna? Mentre si avvicina il 14 febbraio diversi distributori temono di non poter far fronte alle richieste dei clienti. La ricorrenza è il primo importante banco di prova per le nuove regole commerciali post Brexit entrate in vigore il primo gennaio.
Dopo le fotografie di Boris Johnson ai party durante il lockdown, con bottiglie di vino e prosecco in bella vista, gli innamorati britannici potrebbero avere difficoltà a organizzare la loro festa. Il servizio dogane di Sua Maestà (Hmrc) richiede ora un nuovo codice per l'ingresso dei beni, ma molti importatori affermano di non essere stati avvertiti e di trovarsi in difficoltà.
"Questa settimana abbiamo avuto problemi... l'Hmrc non condivide a sufficienza le informazioni. Se abbiamo problemi noi che siamo grandi importatori, e prepariamo le carte con settimane d'anticipo, credo che i problemi siano maggiori per gli importatori più piccoli e chiunque conti sulle forniture all'ultimo", commenta Daniel Lambert Wines, uno dei maggiori importatori di vino europeo nel Regno Unito.
"Questo san Valentino è il primo evento su larga scala per i consumatori dopo l'inizo delle nuove regole", sottolinea Richard Bartlett, direttore della società di logistica KlearNow, secondo il quale molti imprenditori hanno ora perso la loro "rete di sicurezza". "Fino al primo gennaio, il pieno effetto post Brexit sul commercio con l'Ue era stato mitigato grazie dal periodo di grazia" per l'entrata in vigore delle nuove regole, "ora la rete di sicurezza per importatori ed esportatori se ne è andata. I nostri dati dimostrano che certe linee di prodotti hanno sperimentato ritardi superiori al normale dal primo gennaio, ciò suggerisce che le nuove regole stiano causando significative frizioni per gli importatori nel Regno Unito", afferma Bartlett.