Attacchi no vax via social al vicepresidente della Regione, quattro le denunce
Indagini da parte della Digos. La vittima: "La giustizia faccia il suo corso"
TRIESTE - Avrebbero diffamato esponenti delle istituzioni impegnati nell'attuazione delle misure sanitarie per prevenire e contenere la diffusione della pandemia da Covid: per questo motivo quattro donne italiane, fra i 40 e i 60 anni, sono state denunciate dalla Polizia a Trieste.
La querela era stata presentata alla Digos nel maggio del 2021 dal vicepresidente del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi.
Le indagate dovranno rispondere dei reati di diffamazione e di danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici. "Voglio innanzitutto ringraziare le forze dell'ordine che hanno indagato su questa vicenda, riuscendo a trovare coloro che ci hanno minacciato di morte nel corso della pandemia", ha commentato Riccardi, che aveva presentato una querela per diffamazione in merito alla pubblicazione di numerosi post inviati sul proprio profilo facebook dal contenuto denigratorio e in aperto contrasto con la campagna vaccinale posta in essere dall'amministrazione regionale.
"Avevo presentato i documenti in cui venivo minacciato fino al punto di essere anche osservato da parte delle forze dell'ordine per motivi di sicurezza, e vi garantisco che non è un bel vivere - ha proseguito Riccardi a margine di un incontro a Udine -; noi cerchiamo di fare il nostro dovere e spero che la giustizia vada avanti nei confronti di queste persone".
Il vicegovernatore ha concluso dicendo che "si possono avere delle opinioni diverse, ma se le dovessi incontrare spiegherei a queste persone che le opinioni si possono manifestare in modo diverso e nel rispetto degli altri, altrimenti si inquinano le relazioni nella nostra società".
La denuncia delle quattro donne, appartenenti a un gruppo nel cui logo del nickname era presente la sigla "VV", con chiaro riferimento alla posizione No Vax, è giunta al termine dell'attività d'indagine coordinata dal sostituto procuratore presso la Procura di Trieste, Cristina Bacer.