Crisi Berco: luci e ombre sul sito di Castelfranco, martedì le assemblee
I lavoratori castellani non sono stati inseriti tra gli esuberi ma i timori sul futuro restano
CASTELFRANCO VENETO – “Lo sciopero di ieri proclamato dalle Rsu di fabbrica allo stabilimento di Castelfranco nasce in risposta alla disdetta unilaterale del contratto integrativo da parte della Berco e dalle preoccupazioni sul futuro dell’azienda, e dei posti di lavoro, che non cessano dopo l’annuncio degli esuberi, oggi circoscritti al solo sito produttivo di Copparo, in provincia di Ferrara”: precisa una nota della FIOM CGIL di Treviso che con le altre sigle sindacali sta seguendo la vertenza, per salvaguardare posti di lavoro e diritti dei lavoratori. Se per ora le maestranze di Castelfranco non sono state interessate dagli esuberi, resta il fatto che gli accordi contrattuali sono stati annullati dall’azienda e che non ci sono garanzia sul futuro dei lavoratori castellani, giacché la direzione Berco ha manifestato l’intenzione di trasferire la produzione in India.
“Con la protesta di ieri i lavoratori e le lavoratrici trevigiani hanno voluto esprimere solidarietà nei confronti dei colleghi di Copparo, altresì dare un forte segnale di apprensione anche per le sorti stesse dello stabilimento di Castelfranco, e in questo trovano il Sindacato a loro fianco - afferma Massimo Baggio della FIOM CGIL di Treviso -. Non possiamo, infatti, che registrare la situazione di affanno dell’azienda, che ha negativamente disdetto il contratto integrativo, a discapito di tutti i dipendenti”. Massimo Baggio quindi conclude: “Dentro questo quadro di luci e ombre, nel contesto di tale situazione di difficoltà e di apprensione e delle decisioni prese dai vertici di Berco martedì prossimo 22 ottobre nel corso delle assemblee dei lavoratori si deciderà in modo unitario quale percorso da affrontare”.
Iscriviti alla Newsletter di OggiTreviso. E' Gratis
Ogni mattina le notizie dal-la tua città, dalla regione, dall'Italia e dal mondo