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23 dicembre 2024

Castelfranco

Cavaso, l’opposizione chiede il doposcuola gratuito ma il Sindaco risponde picche

Il doposcuola costa 35 euro settimanali a bambino ma il primo cittadino Rugolo, risponde che non ci sono soldi

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Mondin + Rugolo

CAVASO DEL TOMBA – “… non si ravvisa la necessità di un intervento dove comunque si trova la presenza di un offerta aggiuntiva, per cifre modiche, da parte di una realtà privata…”: questo è quanto ha risposto Gino Rugolo, sindaco di Cavaso del Tomba al gruppo consiliare “Cavaso Insieme” che chiedeva il dopo scuola gratuito, per i bambini della primaria. Ma partiamo dall’inizio. Con l’avvio dell’anno scolastico, infatti, è emersa la necessità di ricorrere al dopo scuola nel mese di settembre, in attesa che l’attività scolastica entrasse a regime.

Poiché il servizio, a cura di un’organizzazione privata, è costato alle famiglie 35 euro settimanali per ciascun bambino, dal 9 al 27 settembre, la capogruppo di “Cavaso Insieme”, Sonia Mondin, ha sottoscritto una richiesta formale al Sindaco, affinché fosse la Municipalità a farsi carico di questo onere economico: anche a fronte delle disponibilità dell’ente che con la chiusura dell’esercizio di bilancio 2023, erano di oltre 600mila euro. Un’istanza motivata anche dalle segnalazioni giunte dalle famiglie di Cavaso.

Ma sulla questione il Sindaco, ha risposto con un diniego, dopo aver enumerato quanto fatto dalla sua amministrazione per il mondo della scuola. Quindi il primo cittadino Gino Rugolo nella sua lettera di risposta ha voluto argomentare la decisione citando la riduzione dei contributi da parte dello Stato alla Municipalità, a fronte dei tagli del Governo Meloni, nonché la diminuzione delle disponibilità finanziare del Comune di Cavaso del Tomba, conseguente “alla sciagurata decisione di alienare parte dell’asset strategico della nostra partecipazione in Asco Holdin”.

Mondin ha replicato precisando che per Cavaso Insieme è “fondamentale sostenere le famiglie e l’investire nell’istruzione”. Quindi sulle argomentazioni finanziarie ha puntualizzato: “Non intendiamo rispondere alle provocazioni riguardo all’operato delle amministrazioni precedenti, che non hanno alcuna attinenza con la nostra richiesta. Tuttavia, i dati dimostrano che il fondo cassa è passato da 6,5 milioni di euro nel 2019 a 2 milioni nel 2024, dimostrando che molte opere sono state realizzate grazie a cofinanziamenti, resi possibili da accantonamenti derivanti proprio dalle gestioni amministrative precedenti alla vostra; capite bene che in questo contesto, le lamentele sulla perdita di interessi di quel “tesoretto” ci sembrano inappropriate”. 
 


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