PONTE DI PIAVE – Le acque del fiume Piave ieri sera minacciavano ponti, case e argini. La Protezione civile che monitorava da ieri pomeriggio la situzione aveva previsto un innalzamento del livello delle acque di dieci metri per le 4 di questa mattina. Tutti i residenti dell’area golenale sono stati immediatamente allertati ed evacuati.

Da ieri nei comuni di Ponte di Piave , Salgareda, San Biagio e Zenson, tecnici, e volontari della Protezione civile, oramai collaudati per le improvvise e imponenti piene del fiume Piave, assieme a polizia e carabinieri si sono messi al lavoro per tenere sotto controllo la situazione d’emergenza e avvisare le 130 famiglie dei comuni interessati che hanno la propria abitazione all’interno dell’argine del fiume.

Sono molte le famiglie che hanno già affrontato le piena del fiume e che non hanno voluto abbandonare la propria casa nonostante l’allarme della Protezione Civile. Come l’anziana signora cardiopatica che non voleva saperne di lasciare la sua casa. La 73enne è stata obbligata a lasciare la sua abitazione, a Fagarè della Battaglia, in canotto dai vigili del fuoco, dopo che le acque del Piave l’avevano circondata. L’anziana è stata portata al centro di raccolta istituito nell’ex scuola elementare, della frazione di Sant’Andrea di Barbarana, trasformata in dormitorio per accogliere gli sfollati dell’emergenza. Mentre una coppia di anziani di Ponte di Piave è stata ospitata in albergo ed altre nella casa di risposo del comune.

Tutte le campagne e le case dell’area golenale questa mattina sono sommerse dalle acque. Interi campi d’acqua fangosa. Da ieri pomeriggio nel comune di Ponte di Piave è stato attivato il Coc, comitato operativo comunale, per coordinare gli aiuti per chi avesse avuto bisogno. La piena è tutt'ora monitorata dalla Protezione civile che si sposta in barca a remi tra le zone sommerse. L'allerta contina anche per le prossime ore, poi si potrà fare il bilancio dei danni.

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