Profughi in Dogana, Grigoletto: "Scelta del Comune, Prefettura senza risposte"
Il vicesindaco:" Certo l'accoglienza è un'altra cosa ma la dogana unica scelta possibile per evitare il peggio"
| Isabella Loschi |
TREVISO - Dopo l’allestimento, poco riuscito, del centro di accoglienza alla stazione di Treviso, i profughi da sabato si trovano all’ex Dogana di Treviso.
Sono in 63 nel grande stabile di San Giuseppe dove sono stati allestiti bagni chimici, brande, per tutti, e docce. Assistiti dalla Croce Rossa e dall’associazione Hilal, i migranti resteranno nel torrido locale dell’ex Dogana almeno fino a domani, quando una parte di loro dovrebbe essere trasferita in un’altra struttura, ancora da individuare da parte della Prefettura, per lasciare posto ad altri profughi in arrivo nei primi giorni della settimana.
Intanto sulla gestione dell’accoglienza e sulla scelta di aprire l’ex Dogana è intervenuto il vicesindaco Roberto Grigoletto, che ha voluto ricordare che non è compito del Comune assistere trovare soluzioni per i profughi. “Certo che l'accoglienza è altra cosa. Quando diciamo che il Comune non ha luoghi idonei ci riferiamo proprio al l'impossibilità di creare in poco tempo, come si verifica con gli arrivi, le condizioni per dare risposte adeguate. Venerdì sera, dopo una giornata in attesa di risposte dalla Prefettura che non arrivavano, la dogana è stata l'unica scelta possibile per evitare il peggio. Il rischio era che la situazione in stazione scoppiasse da un momento all'altro. In meno di due ore abbiamo ripulito lo stabile, reperiti bagni chimici e docce, fornito una branda a ogni profugo: in stazione ce n’erano solo trenta. Un lavoro per il quale devo ringraziare la protezione civile, dirigenti e funzionari del Comune, assistenti sociali e Contarina che ha pulito lo stabile in meno di due ore”.
“Comprendiamo le difficoltà di chi arriva - sottolinea Grigoletto - sono persone stanche che fuggono dalla guerra; da venerdì e anche oggi stiamo lavorando per alleviare al minimo il disagio migliorando le condizioni della struttura, ma resta una soluzioni di fortuna, temporanea e certamente inadatta. Ho dato io ordine ieri di lasciare tranquilli i profughi trasferiti alla ex dogana: per due giorni, grazie a chi li ha scaricati in stazione, sono stati "spettacolarizzati" abbastanza mi pare”. Infine la stoccata al governatore: “ Va poi detto che in questa gestione dell'emergenza siamo soli: Zaia continua a lavarsene le mani e le istituzioni direttamente competenti hanno mostrato tutta l'inadeguatezza della risposta".