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12 luglio 2024

Treviso

Prostituzione ed evasione fiscale, indagini anche in Provincia di Treviso

Al lavoro la Finanza bellunese e la Procura trevigiana: sequestrati 3,4 milioni

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Prostituzione ed evasione fiscale, indagini anche in Provincia di Treviso

TREVISO - La Guardia di Finanza di Belluno, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Treviso, ha eseguito perquisizioni nelle province di Treviso, Venezia e Padova, nei confronti di un evasore totale dedito alla prostituzione, sconosciuto al fisco, e dei suoi più stretti familiari.

Nei loro confronti sono stati ipotizzati i reati di evasione fiscale, riciclaggio e auto-riciclaggio. Contestualmente, è stata data esecuzione a un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per un importo complessivo di 3,4 milioni di euro, pari al profitto dei reati finora contestati. Contestualmente, è stata data esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di beni ed altre utilità per un importo complessivo di oltre € 3,4 milioni di euro, pari al profitto dei reati sinora contestati.

L’indagine, denominata operazione “Fenice” e avviata dagli investigatori del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Belluno, è stata essenzialmente basata sulla profilazione reddituale e patrimoniale della cittadina rumena R.M.F., cinquantunenne residente nella provincia di Treviso, e sui numerosi acquisti immobiliari effettuati dall’anno 2016 all’anno 2023 anche di rilevante valore economico.

La prosecuzione delle indagini, sviluppatesi mediante l’esecuzione di accertamenti bancari, intercettazioni telefoniche e servizi di osservazione diretta, appositamente delegati dall’A.G. trevigiana, hanno consentito di accertare come la predetta signora fosse abitualmente dedita all’attività di meretricio, lautamente pagata dai propri avventori ed ulteriormente agevolata dal consapevole contributo di N.C.M.C., cinquantaquattrenne milanese, A.L. sessantunenne milanese, e B.M., quarantanovenne trevigiano.

L’ulteriore ricostruzione, condotta sui rapporti di conto corrente emersi, ha poi consentito di accertare l’accreditamento di rilevanti entrate finanziarie da parte di R.M.F., utilizzate per l’acquisto speculativo in proprio degli immobili compravenduti (terreni e fabbricati), agevolato dal consapevole contributo dei suoi più stretti famigliari, B.A., settantunenne trevigiano, R.S., ventisettenne veneziana, e R.S.C., trentanovenne rumeno residente nella provincia trevigiana, i quali hanno accettato di intestarsi diversi rapporti di conto corrente e diversi immobili compravenduti.

Nel corso delle investigazioni, le Fiamme Gialle bellunesi hanno ricostruito un giro d’affari realizzato dalla cittadina rumena per oltre 3,8 milioni di euro, realizzato dall’anno 2016 all’anno 2023, i cui proventi illeciti sono stati utilizzati per l’acquisto di 19 beni immobili, siti nelle province di Treviso, Padova, Belluno (Cortina d’Ampezzo) e Venezia, la maggior parte dei quali sono stati sistematicamente venduti anche in perdita, ad ulteriore prova delle operazioni di ripulitura del denaro “sporco” acquisito.

All’esito delle investigazioni, sulla scorta di specifici decreti emessi dall'A.G. competente, sono state eseguite n. 4 perquisizioni sottoponendo a sequestro preventivo n. 2 fabbricati, n. 1 terreno, n. 4 autovetture e rilevanti disponibilità finanziarie giacenti presso n. 5 istituti bancari/finanziari, nonché procedendo anche al sequestro di n. 9 “device” per la successiva disamina e di ingente documentazione amministrativa.

L’operazione “Fenice” rappresenta un evidente esempio dell’efficacia dell’azione sinergica tra la Procura della Repubblica trevigiana e le Fiamme Gialle bellunesi a tutela delle entrate erariali, del corretto funzionamento del mercato e della tutela della libera concorrenza, fino al recupero effettivo dei patrimoni illecitamente accumulati, da restituire alla collettività.



 

 


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