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02 febbraio 2025

Treviso

Lo storico fossato usato come latrina

Acqua stagnante e rifiuti a due passi dai mercatini di Natale

| Enrico Riccardo Orlando |

| Enrico Riccardo Orlando |

Lo storico fossato usato come latrina

TREVISO - Un tratto del fossato che cinge le mura di Treviso verte in stato di completo abbandono. Lungo fine settimana dell'Immacolata, quello appena trascorso: week-end di feste ed eventi in tutta la Marca. A Treviso, come ormai da qualche domenica, si è svolto il tradizionale mercatino che abbraccia Borgo Cavour e le vie limitrofe, fino in piazza Duomo. Centinaia le presenze, turisti e curiosi hanno invaso le vie del centro, regalando un colpo d'occhio straordinario. Aria di festa, luci, famiglie. A due passi da lì, l'atmosfera è ben diversa.

Presso varco Caccianiga, uno degli ingressi in città preferiti da chi si reca a visitare le bancarelle e parcheggia lungo via Lancieri di Novara, un tratto del fossato a ridosso delle mura verte in condizioni inaccettabili. L'acqua è stagnante, e resa ancor più scura da un tappeto di foglie in stato di putrefazione che ne invade il fondo. Sulle sponde, in bella vista, lattine e altri rifiuti. Sulla superficie dell'acqua galleggiano bottiglie di birra e vino, squallide boe del degrado: qualche passante abituale giura che almeno un paio di queste sono lì da quest'estate, dalle notti di Suoni di Marca, la rassegna musicale che si svolge sulle mura cittadine. Una patina oleosa ricopre parti del fossato rinascimentale, rendendone l'aspetto inquietante.

In pieno giorno, capita addirittura di imbattersi in individui che lo utilizzano come latrina, incuranti dei passanti. La situazione è ancora più grave se si considera il danno di immagine recato alla città, pessimo biglietto da visita per un mercatino Natalizio tra i più grandi e frequentati dell'intera provincia. La zona, anche il resto dell'anno, è molto frequentata. A due passi da lì, vi sono la sede centrale del Liceo Duca degli Abruzzi e le scuole elementari. Poco oltre, la biblioteca dei ragazzi e il museo Bailo, inaugurato da poco più di un anno e tappa d'obbligo di ogni turista che giunge in città. La zona va riqualificata al più presto. E forse a ringraziare, oltre a passanti e residenti, sarà anche la statua dell'alpino del monumento ai caduti che, a una decina di metri dall'acqua, sembra voltare le spalle, indignato, al triste spettacolo.

 


| modificato il:

Enrico Riccardo Orlando

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