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02 febbraio 2025

Treviso

TREVISO, TERRA DI INVENTORI

Nella Marca depositati 271 marchi e brevetti, + 29,49% rispetto al 2008

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

Treviso - Archimede, il simbolo degli inventori, non “abita” più a Venezia e “preferisce” la Marca trevigiana. Emerge dall’indagine del Cesdoc (Centro Studi dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Venezia) relativa all’andamento dei marchi e brevetti depositati in Veneto nello scorso anno, e comparati rispetto ai depositi effettuati nel 2008, su dati delle Camere di Commercio delle province venete e di Uibm ( Ufficio italiano brevetti e marchi).

Nella provincia di Treviso sono stati depositati complessivamente 1.190 marchi e brevetti, rispetto all’anno precedente si sono registrati 271 depositi in più, pari ad una crescita del +29,49%. La ricerca evidenzia che in Veneto sono stati depositati complessivamente 6.113 marchi e brevetti nel 2009, 37 in meno rispetto all’anno precedente, pari al –0,60%.

Nel dettaglio i depositi hanno riguardato: 1.289 invenzioni nazionali, in aumento del +13,67%, 4.457 marchi nazionali, in flessione del -3,49%, 136 disegni e modelli nazionali (-13,38%), e 231 modelli di utilità (-4,15%). Contenuta la flessione a livello regionale (-0,60%), in controtendenza rispetto al trend nazionale che segna una crescita del +1,57%. Allargando lo sguardo al Triveneto, il quadro d’insieme veneto è più roseo rispetto al Friuli Venezia Giulia che registra un calo di depositi del –2,83%, ma decisamente più critico rispetto al Trentino Alto Adige che marcia ad una velocità quasi dieci volte superiore, +9,19%.

Novità per quanto riguarda la distribuzione dei depositi nelle varie province. L’ultimo anno vede infatti un crollo deciso della provincia di Venezia che segna una performance negativa del totale depositi (invenzioni nazionali, marchi nazionali, disegni e modelli nazionali e modelli di utilità) rispetto all’anno precedente: i depositi complessivi infatti passano da 961 a 540, segnando un calo del -43,81%.

Contrazioni contenute per le province di Rovigo (-3,53%) e Vicenza (-0,99%). Exploit significativo invece per Treviso che registra un +29,49%, passando da 919 depositi complessivi a 1.190. In aumento anche le province di Verona (+5,26%) e Belluno ( +3,55%). Padova si conferma anche per il 2009 la provincia leader degli inventori con 1.794 depositi totali (pari a circa il 30% del totale depositi nel Veneto), con una crescita rispetto al 2008 del +3,4%.

Tra le invenzioni più curiose depositate in Veneto nel 2009 la bicicletta acquatica a pedalata sommersa, una macchina squadra gambi di radicchio, un dispositivo antifurto per pannelli solari, una montatura occhiali in stoffa, l’apparato per l’abbattimento delle polveri sottili auto pulente per le canne fumarie.

In ambito socio – sanitario, utile per non vedenti e portatori di handicap motori, un dispositivo elettronico per comandare lo scarico dell’acqua mediante comandi vocali impartiti dalla persona che usa la cassetta di scarico dell’acqua destinata al lavaggio della tazza del water.

Secondo Massimo Da Re, coordinatore Cesdoc: “Marchi e invenzioni sono il termometro dello stato di salute dell’economia. In una fase come quella attuale, segnata da una contrazione, le pmi, che sono il tessuto produttivo della nostra Regione come anche della provincia di Treviso, sottovalutano l’importanza del brevetto ed evitano di investire sulla sua registrazione e di conseguenza nell’innovazione tecnologica che è una leva fondamentale per rimanere competitivi sui mercati”.

E secondo Massimo Miani, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli Esperti contabili di Venezia “Per valorizzare e promuovere i depositi di marchi e brevetti, servono incentivi fiscali specifici, convenienti e facilmente accessibili dalle imprese – sottolinea.

Inoltre attuare una politica che conduca la ricerca verso i settori più strategici del mercato e che tuteli la creatività adottando strumenti ed iniziative di contrasto alla contraffazione. Il rilancio delle nostre aziende passa necessariamente per una difesa nelle sedi adeguate del made in Italy”

 



Laura Tuveri

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