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03 maggio 2024

Montebelluna

UN PONTE TRA VENETO E BASILICATA COL NUOVO LIBRO DI VITTORIO SABIA

“Avigliano dov’è?” sarà presentato sabato 9 giugno in Biblioteca

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UN PONTE TRA VENETO E BASILICATA COL NUOVO LIBRO DI VITTORIO SABIA

MONTEBELLUNA - Un ponte ideale tra Montebelluna ed Avigliano, tra il Veneto e la Basilicata. Questo rappresenta il volume "Avigliano dov’è?" del giornalista e scrittore Vittorio Sabia (in foto), nato a Potenza ed ora residente presso il villaggio protetto della Casa di Riposo Umberto I di Montebelluna, dove si è trasferito due anni fa per seguire la moglie Gina e dove da una decina d’anni abita uno dei due figli.

Il libro è stato presentato alla stampa in municipio a Montebelluna, la presentazione alla cittadinanza si svolgerà invece sabato 9 giugno 2012 alle ore 19.00 presso la Biblioteca Comunale di Montebelluna.

Vittorio Sabia, giornalista professionista, è stato inviato Speciale e Vice Capo Redattore della Rai-Tv, azienda nella quale ha lavorato dal 1970 al 1996. Il libro collega idealmente la Basilicata, terra di origine dell'autore, al Veneto, terra in cui egli ora vive, ospite del Villaggio protetto gestito dalla Casa di Riposo Umberto Primo e dove ha combattuto suo padre nominato Cittadino Onorario di Vittorio Veneto per le ferite riportate in guerra.

L'opera dedicata alla moglie Gina scomparsa due anni fa, racconta la storia di un ragazzo, che si chiama Mirko, e interpreta le vicissitudini di tanti adolescenti, nati e cresciuti in un'epoca difficile e precaria: quella all'indomani della seconda guerra mondiale e, come lui, costretti, moltissime volte o a cambiare regione o a recarsi fuori dell'Italia per poter affermare la propria personalità e vedere riconosciuto il merito del proprio lavoro. Nel racconto, arricchito da una serie di foto e da un humour sottile che vivacizza il testo e lo rende più fruibile, c'è un richiamo al lucano Rocco Petrone, che mandò il primo uomo sulla luna. Non è solo un omaggio a quanti, come lui, sono stati pienamente valorizzati all'estero, ma anche un monito, perché nel futuro le intelligenze, numerose e fertili dei giovani di tante regioni italiane, non siano disperse in mille rivoli o sparse nel mondo. Insomma un vero e proprio viaggio nella memoria che parte dalla terra lucana e arriva nella terra veneta, dopo aver attraversato la terra americana, la terra di Gesù, la terra russa, quella d'Austria e sottolinea una condizione umana e sociale, antica e ricca di valori diversi che non possono essere dimenticati e devono essere il lievito per la crescita e il divenire, nel mondo del lavoro, dei nostri giovani.

“Il destino due anni e mezzo mi ha portato qui – conclude Sabia – Vedo una profonda assonanza tra il Veneto e la Basilicata. Il carattere dei lucani somiglia molto a quello dei veneti, in particolare di questa zona, con la loro accoglienza, il loro calore ed umanità. C’è quindi un collegamento reale tra queste due terre che si può leggere in questo libro, che non vuole un saggio. La copertina, realizzata dall’altro mio figlio, rappresenta un battito, un elettrocardiogramma, che disegna il profilo di un paese che può essere Avigliano, la mia terra natale, o Montebelluna. Insomma il battito di un lucano che ha lasciato una terra per un’altra attraverso il viaggio in altri paesi lontani, per arrivare in questo luogo, la casa di riposo, dove ho trovato una grande umanità e sofferenza, ma anche gente con cui dialogare, scambiare parole ed esperienze in un arricchimento reciproco”.

 


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