Vertenza portinariato all’ospedale di Castelfranco, lavoratori ripagati di tutte le spettanze arretrate per 60mila euro
| Gloria Girardini |
CASTELFRANCO - Con l’ultima tranche di pagamenti si è conclusa da lunga vicenda che ha coinvolto gli addetti al servizio portineria del nosocomio di Castelfranco Veneto, gestito in appalto per conto dell’Azienda Zero dalla società, partecipata dall’ULSS 2, del project Asolo Hospital Service. Tutto risale al 2015 quando l’allora società affidataria del servizio per AHS, la Forever Veneto Security, decide unilateralmente, senza un accordo con i lavoratori, di cambiare il contratto di riferimento ai 12 dipendenti, passando da quello dei servizi a quello della sicurezza.
Una modifica sostanziale che ha visto un taglio medio ai minimi contrattuali salariali fino al 50%. Dopo la “fuga” della società con il trasferimento da Treviso a Napoli, a Forever Veneto Security AHS rescinde il contratto d’appalto per affidarlo alla cooperativa Stella Polare. Quest’ultima assume sì tutti i dipendenti, anche per permettere la continuità stessa del servizio, ma non si accolla due retribuzioni arretrate e il Tfr, nonché una serie di mancanze nelle buste paga riscontrate dal sindacato in quest’ultima fase, ovvero quella del passaggio da Forever Veneto Security a Stella Polare. I conteggi, accertati e certificati dall’Ispettorato del Lavoro, rilevano ben 60mila euro di spettanze non pagate per mancata applicazione del contratto collettivo nazionale in busta paga. Allo scopo di recuperare queste somme, alle quali i lavoratori avevano pieno diritto, a questo punto la FILCAMS CGIL trevigiana diffida tutte le aziende che si sono susseguite negli anni, chiedendo di rispondere in solido di queste mancanze. Perché nel frattempo, oltre al passaggio del servizio da Forever a Stella Polare, anche il gestore degli appalti del polo ospedaliero di Castelfranco Veneto, sempre per la partecipata dall’ULSS 2 Asolo Hospital Service, è passato da Guerrato, a un certo punto congelato per concordato, all’internazionale Apleona. Di fronte al Tribunale di Napoli la vertenza aperta dal Sindacato è vinta, in funzione della rientrata in vigore norma sulla responsabilità in solido delle imprese in materia di appalti. Così la scorsa settimana è finalmente arrivato l’ultimo pagamento nelle tasche dei dipendenti.
“Si conclude positivamente una lunga vicenda che ha coinvolto il Sindacato solo in una fase delicata, quando i danni erano già molti – afferma Alberto Irone, segretario generale FILCAMS CGIL di Treviso –. I cambi di appalto, in particolare quelli al massimo ribasso, restano però a tutt’oggi una spada di Damocle per i lavoratori, su di loro infatti si scarica il costo dell’offerta. Nel settore ospedaliero stanno diventando casi all’ordine del giorno e che coinvolgono direttamente l’Azienda Zero del Veneto. Per un verso o per l’altro, riduzione del personale pur mantenendo inalterato il servizio o modifiche al contratto applicato, sono sempre loro a pagare il prezzo della svendita. È un meccanismo che non regge più – conclude Alberto Irone”.