Vittorio Veneto, il caro bollette non perdona: “Alcune imprese chiudono nel pomeriggio”
Paludetti (Ascom): “Il rischio di trovarsi sempre più botteghe chiuse, luci spente, piazze e vie deserte sta diventando realtà”
VITTORIO VENETO - Il caro bollette esploso a febbraio si fa sentire ora, a fine estate, in tutta la sua drammaticità. Fipe, vista la situazione, a giorni attiverà l’iniziativa “bollette in vetrina”: i gestori le incorniceranno e le esporranno, per essere totalmente trasparenti nei confronti dei clienti. Le bollette vengono inviate anche agli uffici delle 4 Ascom territoriali di Treviso, Castelfranco, Oderzo e Vittorio Veneto: tra luglio 2021 e luglio 2022 gli aumenti della spesa annuale sono arrivati a toccare il 122% per l’elettricità ed il 154% per il gas, con punte del 300%. Si stima che nel 2022 le imprese del terziario trevigiano spenderanno in energia circa 24 miliardi, più del doppio rispetto all’anno precedente.
“A Vittorio Veneto confermiamo tutto - dichiara Michele Paludetti, presidente di Ascom Vittorio Veneto -. Alcune imprese hanno già messo in moto dei nuovi atteggiamenti “difensivi”: chiudono nel pomeriggio, spengono le luci alla sera, organizzano gli orari in maniera diversa. Soluzioni tampone che ci fanno capire non solo la gravità del problema, ma anche l’impatto sulla vita sociale e delle città e dei piccoli paesi. Il rischio di trovarsi sempre più botteghe chiuse, luci spente, piazze e vie deserte sta diventando realtà”.