VITTORIO VENETO - Cala un sipario sempre più pesante su uno dei cavalli di battaglia dell’attuale giunta Tonon, ovvero sulla “Polis teca” che sarebbe dovuta sorgere all’interno dell’ex scuola Cosmo di via Battisti e dell’ex palazzo Inam di via Carducci.

Nel report sullo stato di attuazione degli obiettivi programmatici, pubblicato in questi giorni sul sito del comune, si legge infatti che “la progettazione della nuova Polis Teca è stata sospesa con direttiva della giunta comunale n.27/2016”.

L’avvio della progettazione era previsto entro luglio del 2016: in realtà la giunta, a fine 2015, aveva approvato lo studio di fattibilità di un’opera da 4,5 milioni di euro. L’anno successivo avrebbe dovuto essere quello decisivo per la Polis teca, che invece è caduta nell’oblio. Fino alla sua eliminazione dal piano triennale delle opere pubbliche 2017-9, sancita dal consiglio comunale di inizio agosto.

Dal documento pubblicato recentemente, si apprende quindi che la progettazione ha subito un brusco stop: la percentuale del raggiungimento dell’obiettivo si è quindi attestata su un misero 0%, nonostante la grande risonanza mediatica che la Polis teca aveva riscosso negli anni scorsi. La struttura avrebbe dovuto essere il completamento della biblioteca civica, che avrebbe dovuto garantire spazi per lo studio e varie iniziative, insieme alla presenza di moderne tecnologie multimediali.

Aveva diviso la scelta di realizzarla all’ex Cosmo, e in consiglio comunale non erano mancate le polemiche: c’era chi aveva proposto di farla alla Rotonda Papadopoli (Alessandro De Bastiani), chi al palazzo delle poste (Gianantonio Da Re), e da Ceneda erano arrivati i mugugni per la possibile “perdita” della biblioteca.

Qualcuno aveva detto che si trattava di un sogno: in realtà la Polis teca si è trasformata semplicemente in un miraggio.