M5S, dubbi su Polis-teca e candidatura a capitale della cultura
Per i grillini eventuali risorse economiche dovrebbero essere indirizzate su villa Papadopoli
| Claudia Borsoi |
VITTORIO VENETO - «E' solo marketing in stile Renziano quello dell'amministrazione comunale, dalla Polis-teca alla candidatura di Vittorio Veneto a Capitale italiana della cultura»: così interviene il Movimento5Stelle Vittorio Veneto sugli ultimi temi che stanno animando il dibattito in città.
«Siamo convinti che l’eventuale disponibilità di risorse economiche e progettuali debba essere primariamente indirizzata al recupero di Villa Papadopoli, alla sua dependance ed al parco - scrivono i grillini con riferimento alla Polis-teca -. Per quanto suggestiva possa essere l’idea di “uno spazio nuovo, flessibile e moderno, dove far convergere sia studenti, sia lavoratori che utilizzino anche le più moderne tecnologie di stampa” (cit. Giovani Democratici) in centro città (ma non c’è già il FabLab al palazzo delle Poste?), riteniamo che sia immensamente più importante il recupero del patrimonio architettonico storico della nostra città che Villa Papadopoli, come altri immobili cittadini, indubbiamente rappresenta». I grillini dunque con De Bastiani che ben vedrebbe la Polis-teca a villa Papadopoli e non all'ex Cosmo come invocato dall'amministrazione e dai Giovani Democratici.
«Per quanto riguarda la candidatura di Vittorio Veneto come Capitale Italiana della Cultura crediamo, in tutta onestà che, realisticamente, non vi siano i presupposti - affermano i grillini -. Non certamente quelli "storici", che, anzi, ci sono tutti. Quello che manca, a nostro parere, è la capacita progettuale, anche minima, e la visione strategica a lungo termine. Molte delle caratteristiche elencate nel bando, presuppongono "capacità" che questa amministrazione non ha, fino ad ora, dimostrato di avere, a partire da quella di ascolto dei cittadini e di facilitazione della loro partecipazione attiva alla vita politica, ma anche la capacità di risolvere questioni "banali”, come quella dei cannoni del Museo della Battaglia che sono ancora sotto le intemperie nonostante diverse segnalazioni, tante parole e promesse ma pochi fatti».