VITTORIO VENETO - Se per l'assessore Michele De Bertolis, l'anno appena chiuso per la cultura vittoriese è stato un «annus mirabilis», di contro per il Partito Democratico vittoriese il «2010 è stato un annus horribilis e se andremo avanti di questo passo - ipotizzano - il 2011 non sarà da meno».

Per gli esponenti del partito che siede tra i banchi della minoranza il 2010 non ha segnato alcune rinascita culturale per la città di Vittorio Veneto, anzi, quelli elencati dall'assessore De Bertolis quali importanti traguardi dell'anno appena chiuso - la riapertura del Teatro Da Ponte e il ritorno del Concorso nazionale di violino  - altro non sarebbero per il PD che «due interventi che, seppur importanti, sono basilari per mantenere un minimo di cultura in città».

Nulla, invece, secondo il PD, è stato ancora fatto per dare una sede adeguata alla biblioteca civica di Ceneda, che dispone di «spazi insufficienti, tanto che anni fa si pensava di spostarla al Victoria, ma poi non se ne fece nulla» o per «valorizzare il Papadopoli» o per potenziare l'orario di apertura dei musei, ora «ridotto all'osso».

Un «annus horribilis» per il PD, le cui cause si potrebbero rintracciare nell'«assoluta mancanza di un piano organico di interventi in ambito culturale che aiuterebbe - sottolineano - anche a razionalizzare i costi, evitando inutili sprechi».