Castelfranco – La ricetta è semplice: se si è tagliato al sociale e ora mancano soldi, si rinunci a qualche opera pubblica e si venga incontro alle famiglie. Questa la proposta di Mario Bertolo de “La Sinistra” di Castelfranco, che interviene sul caso delle scuole materne parrocchiali alle prese con la mancanza di finanziamenti arrivati per anni e poi bloccati.

Le famiglie in questi giorni stanno pagando il doppio rispetto all’anno scorso per iscrivere i propri figli all’asilo (100 euro anziché 50 euro) e da settembre la retta potrebbe aumentare di 30 euro.

«Gran parte delle promesse fatte a novembre scorso dai rappresentanti di Lega e Forza Italia che governano la Regione e il Paese non sono state mantenute e così adesso si devono aumentare le rette, o ridimensionare parte dei servizi offerti – attacca Bertolo -. Il centrodestra non può fare come lo struzzo, ma deve fino in fondo rispondere delle conseguenze di certi tagli indiscriminati sia nel pubblico sia nel privato».

«In tempi di “vacche magre” è necessario scegliere – dice ancora -. Per questo noi chiediamo alla Regione e ai comuni di tagliare alcune opere pubbliche che possono aspettare e di destinare prioritariamente le risorse a garantire i servizi sociali alle fasce più deboli. Diversamente si continuerà ad alimentare una contrapposizione tra scuole pubbliche e scuole private con il rischio di sfociare in una “battaglia” tra poveri».

«Per aumentare la pressione verso chi ci governa dobbiamo unire le forze – conclude -, mettendo insieme utenti e operatori della scuola pubblica e di quella privata, per dire che i tagli nella scuola ma anche nei servizi sociali e nella sanità sono profondamente sbagliati perché colpiscono le fasce sociali più deboli. Non c’entra niente il patto di stabilità, come sostiene il centrodestra in Regione, si tratta invece di scelte precise che invece di investire nei servizi fondamentali dirottano la spesa dove il ritorno elettorale è maggiore».