«No al ricatto della regione»
Raccolte 6 mila firme per salvare i servizi a favore dei disabili
| Claudia Borsoi |
VITTORIO VENETO – Non ci stanno ad assistere, inermi, ai tagli imposti dalla regione Veneto ai servizi destinati alle persone con disabilità. In un mese le associazioni del coordinamento disabilità dell’Ulss 7 hanno raccolto ben 6 mila firme che sono finite ora, con una lettera, sul tavolo del presidente della regione Luca Zaia, del direttore generale dell’Ulss 7 Claudio Dario, del direttore dei servizi sociali dell’Ulss 7 Marisa Durante e del presidente della conferenza dei sindaci dell’Ulss 7 Gianantonio Da Re.
Precisa la presa di posizione del coordinamento delle associazioni che quotidianamente lavorano, seguono e aiutano persone con disabilità. «No al ricatto della regione “o pagate o a casa”, no alla riduzione dei servizi a favore delle persone con disabilità, no a una spending review che taglia le risorse a chi già ha poco, no alla compartecipazione per l’accesso ai servizi e alla riduzione dell’orario nei centri diurni». Con le 6 mila firma raccolte, a testimonianza della preoccupazione crescente che anima tutte quelle persone che vivono a stretto contatto con disabili, il coordinamento chiede il potenziamento dei servizi, uniformità dei costi per i servizi in tutta la regione e il mantenimento di servizi di qualità.
«Con i nuovi appalti attivi dal 2013, constatiamo già una riduzione delle prestazioni a favore delle persone disabili, in particolare nella riduzione dell'orario di frequenza presso i CEOD» evidenzia il coordinamento al governatore Zaia. «E' questa la personalizzazione dell'intervento socio-sanitario di cui si parla nel piano socio-sanitario?» si chiedono, evidenziando poi tutto il loro disappunto per la ventilata ipotesi di compartecipazione alla spesa richiesta alle persone disabili e alle loro famiglie per poter accedere ai CEOD.
«Siamo consapevoli della pesante situazione economica – scrive il coordinamento -, ma crediamo fortemente che si possa uscire da questo periodo di difficoltà tutelando la qualità raggiunta dai servizi offerti all’interno della nostra regione e soprattutto attraverso il potenziamento di quelli esistenti».