“Glifosate potenzialmente cancerogeno”: lo dice Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms)
Le dichiarazioni dell’Agenzia per la protezione dell'ambiente Usa (Epa) non fanno retrocedere Oms
TREVISO – La Confagricoltura esulta, per la pubblicazione dello studio dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente Usa (Epa), che ha escluso rischi per la salute legati all'utilizzo di glifosate. Un entusiasmo a scoppio ritardato visto che la notizia di fatto risale a quasi un anno fa: è stata commentata dai principali media mondiali il 2 maggio 2019.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ad un anno di distanza dalla valutazione dell’Epa non è retrocessa di un passo, pertanto la pericolosità del prodotto, inserito nell’elenco delle sostanze 'probabilmente cancerogene', non viene smentita dalla maggiore istituzione mondiale della salute pubblica.
Ma cos’è Agenzia per la protezione dell'ambiente Usa (Epa)? Fondata nel 1970 dall’allora presidente Nixon non è un dipartimento governativo, ciò nonostante il suo amministratore ha il rango di componente del “Gabinetto degli Stati Uniti d'America”. L'Agenzia è guidata, infatti, da un amministratore che viene di prassi nominato dal presidente americano e confermato con un voto del Congresso.
In qualche modo quindi è un emanazione diretta della politica USA, tant’è di recente ha avviato la revisione degli standard di accettabilità dei livelli di smog e in particolare della percentuale di ozono, sulla base delle direttive del presidente Trump. D'altronde l’Epa si occupa della protezione ambientale e quella della salute umana, attraverso l’applicazione delle leggi approvate dal congresso degli Stati Uniti d'America.
Ma tornando al Glifosate va detto che proprio negli USA la Monsanto (controllata Bayer) ha ben 13mila cause pendenti sugli effetti dannosi di questa sostanza, con richieste risarcitorie da capogiro. Senza però sostenere che ci sia un legame tra questo e il report dell’Epa ovviamente chiunque ha il diritto di sostenere ciò che crede, per assurdo anche che la terra è piatta. Ciò detto se tuttavia parliamo di salute pubblica difficilmente può essere contestato quanto sancito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms).