“Non uccidete la piazza di Valdobbiadene”
Il comitato presenta la sue osservazioni al progetto di piazza Marconi
VALDOBBIADENE – Il Comitato spontaneo “Non uccidete la piazza di Valdobbiadene” ha depositato le sue osservazioni al progetto con: “317 firme raccolte in tre giorni (l'Amministrazione aveva dato tempi stretti) – spiega l’avvocato Andrea Arman -. Con le osservazioni, che si allegano, vi era anche la lettera di accompagnamento con la quale veniva chiesto riscontro entro otto giorni. Osservazioni sono state depositate al Comune di Valdobbiadene anche dal comitato "storico" attivo dal 2018, di cui sopra si è detto e dall'Arciprete di Valdobbiadene”.
Ma ecco alcuni passi della documentazione inviata al Comune: “Il progetto di rifacimento della piazza a noi non piace per una serie di ragioni… non sono solo le scelte architettoniche ad esserci sgradite: mancano approfondite e precise valutazioni circa il futuro di Valdobbiadene, non ci sono analisi circa le aspettative dei cittadini e del territorio - posto che ora quel luogo ha un respiro internazionale -, circa la “destinazione” che si vorrà dare alla piazza (centro di incontro, luogo di manifestazioni culturali, ludiche, offerta commerciale, turistica e culturale, luogo di arrivo o di transito e per dove…) e mancano, conseguentemente razionali scelte sulla viabilità del paese e la possibilità di parcheggiare”.
Interessante anche l’analisi sui trascorsi della città: “Nel passato Valdobbiadene è stato un paese di richiamo turistico ed anche culturale poi, nell’incuria e scarsità di idee, ha perso di “tono” e quella piazza che era famosa in tutta la provincia ed anche fuori, per vitalità ed allegrezza, è degradata a spazio per arrivi e partenze di eventi sportivi, per giochi infantili o per manifestazioni - nel migliore dei casi – strapaesane. Oggi Valdobbiadene e la sua piazza sono molto diversi. La piazza è diventata un luogo disabitato, con pochissimi negozi, con bar di scarso appeal, molto sporca ed attraversata da flussi di traffico veicolare incrociato. Il paese, nel suo complesso, è alla ricerca di una identità che vada oltre l’immagine di alcuni bravi vignaioli e dei numeri delle esportazioni e dei guadagni che il prosecco consente…”.
Ora tocca alla Municipalità rispondere ai quesiti del Comitato, dando risposte anche dal punto di vista progettuale affinché piazza Marconi, un tempo vivace per le sue attività e di certo tra le più belle della provincia per caratteristiche architettoniche, sia di fatto la piazza di tutti i valdobbiadenesi: frutto di un sentire comune e perché no, il cuore da cui possa ripartire una nuova stagione per questa cittadina ricca di storia, risorse e tradizioni.