CASTELFRANCO VENETO – La recente notizia diffusa da alcuni media che il Comune di Castelfranco Veneto ha fatto domanda di un finanziamento, per avviare in città il servizio di bike sharing ha suscitato dubbi e polemiche. Sulla questione il gruppo consiliare del Partito Democratico ha riportato in un caustico post i commenti raccolti in città sulla ventilata ipotesi. «Che senso ha fare lo stallo vicino all’area camper? Spesso i camperisti si portano le loro bici con i camper dotati di porta bici – e ancora -. Nessuno è mai andato in una città che ha il bike sharing? Arrivi in treno o in autobus e nei pressi prendi la bici, quindi, vai dove vuoi. Quando torni, la riponi dove l'hai trovata. Ma in questo caso, se si arriva a Castelfranco con un servizio di trasporto pubblico, per prendere la bici a noleggio si devono fare dei chilometri a piedi, di conseguenza non ci si pensa nemmeno a prendere la bici a noleggio».

Il biasimo per come il progetto è stato pensato, continua: «Incredibile come fanno finta di fare qualcosa, pianificando il fallimento dell'iniziativa. Fra 2 anni diranno: nessuno usa le bici, chissà perché non fanno quei 2 passi dalla stazione fino alla coop per prendersi le bici? Spendere 32 mila euro per il box e 2 mila per le bici: è chiaro che non ci credono neppure loro che le bici saranno usate (ovviamente non saranno bici elettriche come fanno i Comuni che ci credono nell'iniziativa). Un bike sharing con un unico punto prelievo e parcheggio non è un bike sharing. Un progetto che non esisteva fino a un mese fa e che si fa solo se arrivano questi soldi vuol dire improvvisare. Se la motivazione dell'unico stallo delle bici in via Valsugana è la vicinanza al centro e al sentiero degli Ezzelini, qualcuno ci sta prendendo in giro senza dire le vere ragioni. Tanto cancan prima ancora di sapere se il finanziamento verrà assegnato».
 

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