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07 luglio 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

Alex Marangon, l’ayahuasca e i riti degli sciamani forse dietro la morte del barman

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Alex Marangon

VIDOR - Sarà l’autopsia, che sarà effettuata domani o al più tardi sabato, a determinare se Alex Marangon, il 25enne di Marcon (Venezia) ritrovato morto martedì pomeriggio sul greto del Piave con ecchimosi al volto e all’addome e un morso sul fianco, ha bevuto l’Ayahuasca durante il ritrovo sciamanico privato ‘Sol de Putumayo’ all’abbazia di Vidor da cui si era allontanato tutto solo in piena notte. Il decotto psichedelico di erbe amazzoniche induce un effetto visionario ed è composta dalla liana ‘banisteriopsis caapi’ e soprattutto dalla ‘chacruna’, le cui foglie contengono Dmt, la dimetiltriptammina, un potente psichedelico naturale, superiore anche a quelli chimici.

L'infuso è talmente potente e pericoloso - tanto da essere classificato come stupefacente di classe 1 e vietato in Italia, in Europa e negli Stati Uniti - che anche i peruviani l’assumono solo in ambienti chiusi e sotto la stretta sorveglianza del ‘curandero’, il moderno sciamano che conduce il lungo rituale per il quale chi vi partecipa si deve preparare, anche fisicamente, tempo prima.

Per tutte queste ragioni gli investigatori trevigiani stanno indagando “per morte in conseguenza di altro reato” ha dichiarato il legale della famiglia del ragazzo, Nicodemo Gentile, lo stesso della sorella di Giulia Cecchettin.

Nessun segno di violenza sul corpo: ferite da caduta e da morso animale 

Il primo esame sul corpo di Alex non presenterebbe segni di violenza. Ne ha parlato il Procuratore di Treviso Marco Martani che ha detto come la tumefazione ad un occhio sarebbe data da caduta mentre un morso al corpo è stato stabilito che è di una volpe. Determinate quindi l'esame tossicologico per definire se a causare la 'passeggiata' verso il Piave dall'abazia di Vidor dov'era con amici e la fine nel fiume Piave sia stata l'assunzione di un decotto psichedelico a base di ayahuasca fatto con diverse piante amazzoniche, consumato in dose eccessiva durante un presunto rito sciamanico.

Mentre i genitori del giovane sostengono che non si era tenuto alcun rito satanico le indagini proseguono per definire le circostanze che hanno portato alla morte di Alex e le eventuali responsabilità che hanno portato la Procura ad aprire un fascicolo per morte in seguito ad altro reato senza iscrivere alcun indagato. Al momento di allontanarsi verso il fiume - secondo delle testimonianze da valutare - il 25enne sarebbe stato visto da un paio di amici verso il fiume. Lo avrebbero anche seguito per un po' per poi desistere e tornare sui loro passi.


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