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22 dicembre 2024

Treviso

AMIANTO ALLA DISCARICA TERRA

Il consigliere Zanoni (IdV) chiede al sindaco un’ ordinanza di chiusura del sito per motivi sanitari

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

AMIANTO ALLA DISCARICA TERRA

PAESE - Allarme amianto alla discarica la Terra di Paese. Sono state rilevate 25 mila fibre di amianto per metro cubo. Il consigliere di opposizione Andrea Zanoni, nonché presidente di Paeseambiente, che da circa vent’anni si sta battendo contro lo scempio ambientale perpetrato a Paese è indignato.

“Ora gli amministratori di Paese versano lacrime di coccodrillo quando è ormai da un anno che ho chiesto di intervenire per sanare questo grave rischio per i cittadini. L’assessore all’ambiente deve dimettersi”. Nell’agosto del 2009 Andrea Zanoni capogruppo di Italia dei Valori, aveva presentato una interrogazione al sindaco di Paese Francesco Pietrobon in merito all’anomala presenza di fibre di amianto disperse nell’aria presso la discarica La Terra di Paese.

Il 30 aprile 2009 infatti, un rilevamento aveva evidenziato la presenza di ben 3 fibre al litro di amianto aerodisperso nell’aria (3.000 fibre al metro cubo!), quando invece durante il conferimento di amianto nella discarica di ben 100.000 tonnellate di amianto avvenuto tra il 2005 ed il 2006 (dal 2006 in discarica non si può più conferire amianto) i rilevamenti effettuati non avevano mai appurato la presenza di fibre.

Nell’interrogazione veniva chiesto al sindaco di sapere quali azioni intendesse intraprendere in merito all’inquinamento in atto di fibre di amianto presso la discarica La Terra di via Baldrocco di Paese. Le risposte – evidenzia l’esponente del’Idv, furono evasive a dimostrazione della grave sottovalutazione del problema.

In seguito la Provincia di Treviso con il decreto n. 616 del 24 novembre 2009, autorizzò la discarica Terra di Mosole, sita fra Castagnole e Porcellengo, con il grave consenso dell’assessore all’ambiente di Paese Vigilio Piccolotto e della giunta Pietrobon a: 1) ricevere rifiuti provenienti da siti contaminati, ovvero rifiuti speciali costituiti da terre contaminate provenienti dalle varie bonifiche effettuate in giro per l’Italia, 2) proseguire l’attività addirittura fino al 2019.

Mosole vinse due volte, la prima per gli affari d’oro che avrebbe fatto con i nuovi rifiuti da bonifiche, la seconda perché con questi rifiuti seppelliva per sempre l’amianto conferito illegalmente tra il 2005 ed il 2006, quando incassò la bellezza di 6.225.811 euro in conferimenti. Una discarica che doveva essere bonificata dall’amianto, poteva invece ricevere i rifiuti delle bonifiche altrui con i quali seppellire per sempre i conferimenti illegali di amianto.

Ora l’assessore Piccolotto versa lacrime di coccodrillo perché scopre che in due recenti campionamenti delle fibre di amianto effettuate presso la discarica vengono rilevate rispettivamente 9 e 25 fibre di amianto per litro, ovvero 9.000 e 25.000 fibre di amianto per metro cubo.

“Trovo inquietante – ha dichiarato Zanoni consigliere comunale di Paese e capogruppo di Italia dei Valori – che a Paese vi sia una zona abitata e con un traffico sostenuto dove ci sono venticinque fibre di amianto per litro, pari a 25 mila fibre per metro cubo, soprattutto se penso che una persona respira di media più di dieci metri cubi al giorno di aria.

Queste fibre non ci sono mai state nemmeno quando in discarica veniva conferito l’amianto, perché ci sono ora a distanza di quattro anni dalla chiusura della discarica di amianto? Cos’è successo recentemente in via Baldrocco in questa discarica ancora autorizzata per soli rifiuti inerti e terre contaminate?

Queste fibre non possono venire dal nulla, bisogna quindi capire alla svelta chi e che cosa ha determinato questa contaminazione dell’aria. Con l’amianto, cancerogeno che ha riempito i cimiteri di molti paesi italiani, non si scherza, soprattutto oggi che è risaputo che basta una sola fibra conficcata in modo particolare nei polmoni a causare il micidiale mesotelioma pleurico.

All’assessore Piccolotto, che si dichiara preoccupato, dico di fare il “mea culpa” perché è grazie a lui e al sindaco Pietrobon che da novembre Mosole puo’ portare in discarica i rifiuti delle bonifiche provenienti da tutta Italia”. Zanoni manda a dire all’amministrazione che se avessero ascoltato Italia dei Valori la discarica ora sarebbe chiusa e i cittadini potrebbero stare tranquilli.

“Credo che l’assessore all’Ambiente Piccolotto abbia dimostrato di non avere il controllo della situazione, inoltre non ha nessuna attenuante dato che è quasi un anno che con una interrogazione gli avevo sollevato la questione della presenza anomala di fibre di amianto. Ora prenda atto del suo fallimento e abbia la decenza di dimettersi, “chi è causa del suo mal pianga se stesso”.

Zanoni ora chiede l’emissione di un’ ordinanza di chiusura della discarica per motivi sanitari avvisando tutta la popolazione interessa, metta in sicurezza l’amianto conferito nel 1999, faccia bonificare l’amianto conferito illegalmente tra il 2005 ed il 2006, faccia fare le analisi sulle terre contaminate, chieda i danni al gestore della discarica.

 



Laura Tuveri

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