16/07/2024poco nuvoloso

17/07/2024poco nuvoloso

18/07/2024poco nuvoloso

16 luglio 2024

Treviso

Approvata la lista PD trevigiana per le regionali

L'analisi della segretraria Andreetta e di Quarello

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

immagine dell'autore

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

Approvata la lista PD trevigiana per le regionali

TREVISO - Dopo una settimana di "passione", il PD trevigiano ha deliberato la composizione della lista provinciale.

In prima battuta, ossia lunedì 16 marzo, le contestazioni in seno all'Assemblea erano state vivaci, a tal punto che, presente anche il segretario Regionale, tutto era stato rinviato alla settimana successiva, a lunedì 23 marzo.

I nodi classici erano venuti al pettine ossia la garanzia della rappresentanza del territorio, delle "correnti" del territorio, riconducibili alla situazione nazionale, ma anche alla storia del partito, che nasce dalla fusione della Margherita e dei DS, infine il rapporto di genere.

E poi ci sono le tante storie personali, difficili da interpretare.

Per cercare di chiarire la situazione, ecco la presentazione dei fatti da parte della segretaria provinciale Lorena Andreetta (foto in alto) e del suo predecessore Enrico Quarello (a sinistra).

Più ecumenico l'intervento della segretaria, più polemico quello dell'ex, come del resto è più naturale, quasi fisiologico.

"Accade sempre che nella composizione di una lista elettorale, sia essa per il Comune, la Regione, il Parlamento, si verifichino delle fibrillazioni e vanno messe in conto anche eventuali strumentalizzazioni.

In ogni caso l'assemblea provinciale, che è sovrana, lunedì ha approvato la lista e il presidente garante ne ha certificato numero legale e risultato.

E questo conferma che è prevalso il senso di responsabilità dei delegati che hanno a cuore il bene del partito e vogliono dedicarsi finalmente alla campagna elettorale per vincere in Veneto.

 

Val bene ricordare che la lista votata dall'assemblea, è stata sottoscritta da tutti i componenti della segreteria e quindi anche da Leone Cimetta che rappresenta la componente cuperliana della segreteria, da sempre sostenuta da Quarello: quella stessa parte politica che ha cercato di far mancare il numero legale, senza riuscirci, per non far votare la lista, con il pretesto del mancato inserimento di Andrea Ragazzi dell'area Civati.

La scelta, confermata dall'Assemblea, di inserire Alessandro De Bastiani anziché Andrea Ragazzi è motivata dall'opportunità di non lasciare il vittoriese completamente scoperto, dopo il ritiro tardivo di Giacomo De Luca e non di escludere qualcuno, né tantomeno escludere un giovane. Sottolineo che gli attacchi strumentali intervenuti durante la precedente assemblea, da una parte del partito che voleva cogliere l'occasione per mettere in discussione la segreteria provinciale, sovvertendo il risultato congressuale, mi hanno convinto che dovevo farmi carico del valore dell'unità del partito e della stabilità della segreteria.

Le imminenti elezioni regionali sono troppo importanti perché si perda tempo in polemiche e quindi, per responsabilità, ho deciso di ritirare la mia candidatura. L'indebolimento della lista da me presentata inizialmente c'è sicuramente, dopo l'uscita del segretario provinciale e di altri candidati ma al punto in cui eravamo giunti, quella votata dall'Assemblea è l'unica sintesi possibile, dopo il dibattito che si è svolto nelle due serate in assemblea e in segreteria con tutte le aree.

Credo però che i veneti non siano particolarmente interessati all'analisi dei candidati cuperliani o civatiani o renziani .... ma solo ai candidati che possano, una volta eletti, migliorare il Veneto. Ora mi aspetto che, come ho fatto io ritirando la mia candidatura per l'unità del partito, ognuno faccia la sua parte perché l'obiettivo non sono le polemiche interne, che stancano i cittadini, ma vincere in Veneto.

Quarello invece ha definito l'intera vicenda, fotografandola con la categoria "pasticcio":

"Criteri disattesi, candidati che annunciano autosospensioni e poi partecipano, anche se velatamente, alla composizione della lista, candidati che si ritirano o che vengono prima inseriti e poi goffamente e malamente invitati a fare un passo indietro, salvo poi fare nuovi inserimenti più per depotenziare altri candidati che per rendere competitiva la lista.

Tutto questo per ritrovarsi, a pochi giorni dal deposito della stessa e a campagna elettorale avviata, con una proposta che viene delegittimata dalla stessa assemblea dove mancano, in modo evidente e denunciato, i numeri legali perché la votazione sia valida".

 

Da questa premessa fa derivare una prima conclusione ossia che la lista definitiva " manca di quella forza e slancio necessari ad una campagna elettorale convincente e che per la prima volta rende il candidato del centro sinistra realmente competitivo. Non è una questione di correnti, o di una minoranza rivendicativa su un congresso passato, come è stato detto, ma è una questione matematica, come dimostrano i numeri dei votanti all’assemblea provinciale di lunedì scorso, dove lo stesso gruppo dei “civatiani” che al congresso aveva sostenuto Lorena Andreetta, ora dichiara una presa di distanza molto esplicita".

Nella conclusione, quindi, fa riferimento a due mancati inserimenti in lista e una bordata sul candidato Ceschin:

"E’ quindi una questione politica, o della mancanza di ragionamenti politici su cui poi indicare i nomi da candidare e, cosa non secondaria, sulla necessità di investire sulle nuove generazioni, motivo per cui lunedì sera in molti abbiamo chiesto spiegazioni rispetto al non inserimento di Andrea Ragazzi, legittimato tra l’altro dall’esito delle consultazioni tra i circoli.

Per non parlare del caso Marzullo, che è stata Sindaco per dieci anni ed è attualmente consigliere provinciale, che ha raccolto ampi gradimenti dagli iscritti e incarna un percorso che ha portato alla crescita del PD nel nostro territorio provinciale.

Sul candidato Ceschin, infine, è per molti inaccettabile la scusa del problema tecnico con l’ufficio affissioni del Comune, in merito all’uscita dei suoi manifesti elettorali (spazi e affissioni vanno prenotati con largo anticipo) prima che la lista fosse non solo approvata ma nemmeno presentata all’Assemblea.

Non è un problema tecnico, è decisamente un problema politico."

 

 


| modificato il:

foto dell'autore

Pietro Panzarino - Vicedirettore

Leggi altre notizie di Treviso
Leggi altre notizie di Treviso

Dello stesso argomento

vedi tutti i blog

Grazie per averci inviato la tua notizia

×