ASCOM, BOLZON NON LASCIA LA POLTRONA
E Giovine dà ancora battaglia: «In assemblea ha ammesso le scorrettezze»
Castelfranco – Gino Bolzon, presidente dell’Ascom di Castelfranco negli ultimi tre anni e probabilmente di nuovo alla guida dopo che si sarà la prima riunione del nuovo direttivo, tira un sospiro di sollievo e getta acqua sul fuoco, dopo il trambusto che ha preceduto le elezioni.
«La votazione si è svolta in piena conformità con il regolamento, quindi sono tranquillo», le parole di Bolzon. Nei giorni precedenti al voto non ha parlato, nonostante gli fossero rivolte accuse precise: sui presunti accordi tra lui ed il direttore generale nelle elezioni del 2005 e sulle irregolarità che hanno riguardato la raccolta delle deleghe porta a porta nei negozi.
«Le deleghe raccolte al di fuori della sede sono state annullate – afferma Bolzon -. Per quelle in cui c’erano dei dubbi, abbiamo avvisato i deleganti e chi ha voluto è venuto a votare direttamente in sede, mentre quelle di chi non ha potuto o voluto venire le abbiamo rese nulle. Quindi sulla regolarità delle votazioni non ci sono dubbi».
Intanto, però, la polemica non si spegne, e Gianfranco Giovine, vicepresidente uscente, risultato il dodicesimo in classifica, e quindi il primo dei non eletti, torna alla carica. «Debbo registrare gravi comportamenti non conformi alle regole assembleari da parte del presidente Bolzon – le parole di Giovine -. Nonostante le richieste di rinviare le elezioni, il presidente ha proseguito per la sua strada. Questo nonostante ad un certo punto un associato abbia preso la parola dicendo di aver ricevuto in forma anonima un plico contenente le buste paga del direttore Fabio Marcolin di aprile e maggio 2005, più le relative bozze di contratti. Il presidente a denti stretti ha dovuto ammettere che al tempo, allo scopo di preservare la continuità di rapporto con il direttore, gli offriva le “garanzie” richieste. Pubblicamente ammetteva quanto da mesi cercavo di conoscere senza avere risposte».
«Nonostante il risultato, sono comunque sereno – conclude -. Mi sono esposto pubblicamente pur sapendo che non avrei ottenute molte simpatie, ma rifarei tutto pur di combattere soprusi e illegalità».